Icardi: “Nuovo ospedale, c’è anche la proposta di un privato”
Si tratta di un raggruppamento temporaneo d'imprese guidato da Cmb. "Sia l'opzione con Inail che questa sono finanziate. Agenas ci indicherà la migliore"
ALESSANDRIA – L’assessore alla Sanità regionale, Luigi Genesio Icardi, ha incontrato questo pomeriggio in città la Conferenza dei sindaci. Tema in discussione: il nuovo ospedale di Alessandria.
L’esponente della Giunta Cirio, infatti, ha ragguagliato i primi cittadini della provincia sul progetto, mettendo alcuni paletti importanti e svelando i prossimi step.
Icardi: “Due proposte”
Icardi ha confermato la piena copertura finanziaria del progetto qualora fosse Inail a portarlo avanti. Ma ha anche rivelato l’esistenza della proposta di un privato. Del valore di 380 milioni di euro.
Firmatari: un raggruppamento temporaneo d’imprese che vede come capofila Cmb-Consorzio muratori braccianti. Una cooperativa di livello nazionale che attualmente si sta dedicando alla costruzione dell’ospedale universitario di Pisa, ad esempio. Con loro, anche Arco Servizi e Renovit.
“È stata fatta richiesta ad Agenas, che ha un gruppo di lavoro dedicato, di valutare quale possa essere la via migliore. Se quella di Inail oppure quella della partnership pubblico-privata. Nel giro di tre mesi, quindi entro fine marzo, avremo risposta”, ha detto Icardi.
Che ha aggiunto che “entrambe sono completamente finanziate. Se fosse scelta l’opzione Inail, infatti, l’articolo 59 della Finanziaria rende strutturale il fondo da 156 milioni messo da parte. Cioè un terzo del valore di costruzione della struttura”.
Vecchio ospedale: il percorso
Icardi ha pure delineato il futuro dell’attuale ospedale. Uno dei punti su cui proprio Abonante aveva chiesto chiarezza mesi fa.
“Appena avremo contezza dell’avvio dell’iter di quello nuovo, partiremo con lo studio per la rigenerazione del sito. Come del resto accaduto altrove in Piemonte, penso ad Alba o Bra. La soluzione, unitamente a una parte di abbattimenti, sarà comunque quella di mettere in sicurezza l’area rimanente. Dove poter creare una rete di ambulatori medici, servizi per cronicità, letti di comunità e attività di bassa complessità. Tutto utile a servire una popolazione che invecchia sempre più”.
Tempi e numeri? “Neppure con la sfera di cristallo si potrebbero prevedere… – le parole dell’assessore – Possiamo però dire che il privato ha stimato 5 anni di lavori dal momento dell’apertura del cantiere. E, come iter complessivo, l’Inail ci metterebbe un anno in più rispetto alla partnership, perché le gare sarebbero due”.
Obiettivo 2030, quindi? Possibile, per un nosocomio che avrà un’area di 115mila mq coperti e 628 posti letto.