Ferrari (Morano) sul Deposito Nucleare: «Affidarsi alla scienza»
«Non penso che il sindaco Pane e la sua maggioranza siano degli stolti!»
MORANO PO – Mercoledì 10 gennaio scorso si è tenuta la prima seduta del Consiglio Generale del Monferrato, una sorta di maxiconsiglio comunale, con i sindaci del territorio casalese come membri. Unico punto all’ordine del giorno una deliberazione di ferma contrarietà all’insediamento nel territorio del Deposito Nazionale dei Rifiuti Nucleari. Il voto non è stato unanime per l’astensione di Balzola (Marco Torriano) e Villanova (Fabrizio Bremide).
E la vicina (a Trino, che lo scorso 12 gennaio si è ufficialmente candidata a ospitare il deposito) Morano Po?
Gli attacchi politici
«Cerco di calibrare bene le mie parole affinché non ci siano interpretazioni fantasiose – spiega il sindaco Luca Ferrari – Penso che la questione “deposito” sia un tema molto serio e che serva un approccio meno superficiale di quello politico ma tecnico scientifico. Ho letto molte dichiarazioni con il solo scopo di attaccare politicamente l’autocandidatura di Trino, certo del fatto che a qualcuno possa far gola l’opportunità di mettersi in vetrina o magari accaparrarsi, visto le imminenti elezioni il consenso nei Bar Sport».
Il ritorno dei rifiuti
«Entrando nel merito siamo a conoscenza che tra il 2025 e il 2029 tutti i rifiuti nucleari partiti da Trino per essere trattati in altri paesi torneranno al luogo d’origine perché così vuole la normativa – continua il sindaco moranese – Sono curioso di sapere come verranno gestiti visto che il deposito nazionale non esisterà ancora e andranno ad aggiungersi a tutti quei rifiuti che dal nostro territorio non si sono mai mossi. In altre nazioni dove il nucleare e di conseguenza i rifiuti fanno parte del quotidiano vivere, sono gestiti in modo serio con tecnologie e controlli atti a garantire la sicurezza dell’ambiente e dei cittadini. Un esempio di buona gestione si trova a pochi km da noi, in Francia dove il nucleare è una realtà consolidata».
«Con la candidatura di Trino i siti presi in considerazione sul territorio nazionale passano da 51 a 52 sempre e solo se l’area individuata possiederà i requisiti (livello di pericolosità sismica, quote di falda, innalzamento del terreno, distanze congrue da strade, ferrovie e centri abitati, conformazione geologica ecc.) Tutte situazioni ben illustrate dai tecnici durante la serata informativa del 11/01/24» spiega Ferrari in riferimento al consiglio comunale aperto svoltosi a Trino la scorsa settimana.
Il “danno” e la beffa
«Potrebbe anche verificarsi uno scenario beffardo, basterebbe che su un altro Comune non troppo distante da noi (già individuato sulla CNAI) costruissero il deposito e si avrebbe la conseguenza di “subirne gli effetti” senza godere dei benefici; addirittura il decreto cita proprietà del Ministero della Difesa, per assurdo può essere posizionato a Lenta (in provincia di Vercelli, a Nord del capoluogo ndr) dove ora sono custoditi i carri armati dismessi… Sono più che certo che la salute e la sicurezza della nostra gente non abbiano prezzo, né possano essere oggetto di contrattazione da parte di qualsiasi amministratore, anche se il polo scientifico che si insedierebbe porterebbe un risveglio occupazionale di circa 1300 figure di diversi livelli oltre che a benefici economici ai cittadini e compensazioni ai Comuni per migliorare la vita nel territorio» spiega Ferrari.
Ferrari: «Parola agli esperti»
«Una considerazione personale: non penso che il sindaco di Trino Daniele Pane e la sua maggioranza tutta siano degli stolti da addossarsi il malcontento dei cittadini, ma hanno portato all’attenzione a livello nazionale un loro problema irrisolto da più di trent’anni. Come i colleghi di Balzola e Villanova, sono concorde sul fatto che la valutazione e l’identificazione dell’area interessata sia analizzata da esperti in materia che basandosi su criteri scientifici esprimano parere positivo o negativo affinché persone comuni (come me) possano fare le proprie riflessioni».
Continua Ferrari: «Inoltre penso che dare giudizi determinati dal sentimento partitico, senza averne le competenze ma affidarsi al consenso o ai luoghi comuni non sia il metodo di valutazione più corretto. Ho letto di tutto, soprattutto sui social, pubblicazioni volte a denigrare al limite dell’offesa il primo cittadino di Trino, che invece ha coraggiosamente trovato la strada per farsi sentire auspicando ad un intervento risolutivo ai rifiuti che da tempo si tiene in “cantina”. Detto ciò, ritengo che per mettere la cittadinanza di fronte ad una scelta, perché questa sia tale e senza preconcetti serva dare la giusta informazione».
L’astensione di Morano
«Concludo rimarcando la posizione del mio consiglio comunale, che si astiene dal manifestarsi contrario o favorevole all’insediamento del deposito nazionale sul territorio. Benché la mia opinione personale sia invece quella di affidarsi alla scienza e al buon senso prima di dire si o no».