L’educazione sentimentale ai tempi di ChatGPT
Fidanzate virtuali, personaggi storici, assistenti personali: come l'Intelligenza Artificiale interpreta dei ruoli
Quando, all’inizio di gennaio, il celebre strumento di Intelligenza Artificiale Generativa ChatGPT ha introdotto i GPTs, versioni specialistiche della sua tecnologia sviluppati dai programmatori un po’ come le app dei cellulari, hanno colpito i tanti servizi di “fidanzata virtuale” disponibili sulla piattaforma.
Judy, Scarlett, Tsu, ma anche Ben, sono solo alcune partner disponibili in chat, ciascuna addestrata con una propria personalità: se ChatGPT proibisce il fatto che dietro a questi caratteri si nascondano comportamenti meno virtuali, è da registrare una direzione in cui sta andando l’Intelligenza Artificiale, la conversazione con personaggi fittizi.
Non è un caso infatti che, quando Meta ha lanciato la sua AI, lo abbia fatto predisponendo personaggi come l’esperto di fumetti, il conoscitore di ogni dettaglio degli sport più praticati, il fratellone sincero senza tralasciare le chatbot possibili con la versione digitale di celebrità come Paris Hilton nei panni dell’arguta detective e Snoop Dog del cantastorie: è possibile seguirli su Instagram e conversare con loro via DM.
Il futuro della formazione e dell’assistenza
E se, uscendo dall’ambito ludico, questa tendenza potesse avere risvolti commerciali o formativi? A scommetterci è Character.ai, sviluppata a partire dalla tecnologia di AI di Google, e ricca di personaggi storici con cui è possibile conversare per apprenderne il pensiero, le opere, i retroscena. Ma anche pronta a consentire a programmatori ed organizzazioni di allestire i propri caratteri virtuali disponibili per far scoprire un progetto, spiegare il funzionamento di un prodotto, mettersi a disposizione in caso di dubbi o difficoltà.
L’Intelligenza Artificiale Generativa ci mette la capacità di comprendere le domande e rispondere in linguaggio umano: ciascuno può programmare il proprio personaggio virtuale per improntarne il carattere sulla base dei contenuti e dello stile di comunicazione che preferisce. Pensavamo che il futuro fosse il Metaverso: pare rivelarsi una semplice chat.