Anpi vs. Riboldi: «Foibe tragedia figlia di fascismo e nazismo»
«Lei oggi al Tartara non c'era, e ci ha confuso con il Comitato Unitario Antifascista!»
CASALE – In seguito all’evento odierno al Tartara, a cura del Comune per celebrare il Giorno del Ricordo, il sindaco di Casale Federico Riboldi ha voluto ringraziare la «nutrita delegazione dei membri dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia».
Un ramoscello d’olivo dopo le polemiche degli ultimi anni, al quale pero l’Anpi risponde, dopo qualche ora, con netta fermezza.
«Alla conferenza lei non era presente – chiariscono dalla sezione casalese – vogliamo precisare che “il muro del silenzio” è quello che non riconosce, le cause che hanno scatenato le vicende del confine orientale e che lei dovrebbe ben conoscere, ossia l’occupazione nazi-fascista di quelle terre che, attraverso l’espressione del peggior nazionalismo, ha causato più di un milione di morti, centomila deportati nei campi d’internamento italiani, ingenti danni alla Jugoslavia (mai pagati!) con un terzo delle infrastrutture distrutte, danni ai familiari delle vittime (mai risarciti!) e a Lubiana il dieci per cento della popolazione eliminata. Pertanto quella tragedia è “figlia” della guerra scatenata dal fascismo e dal nazismo».
Prosegue l’Anpi: «Nessuno nega che in quel territorio di confine siano successe vicende tragiche, come esecuzioni sommarie nelle foibe e il dramma dell’esodo, ma la strumentalizzazione che lei ripetutamente fa dei fatti non mira evidentemente a stabilire la verità storica ma a utilizzare, al contrario, quei drammi per costruire forme simboliche di identità nazionale e politica di parte. L’Anpi la invita a studiare il documento della Commissione mista storico-culturale italo-slovena, che sulla vicenda del nostro confine orientale segna un punto scientifico indiscutibile, frutto di studi condotti da esperti italiani e sloveni di indiscussa fama e che rappresenta per noi il nostro riferimento».
«Si informi meglio»
Dalla sezione casalese le stoccate non sono finite: «Tanta è la sua ossessione per l’Anpi da confondere il Comitato Unitario Antifascista, che oggi era presente con numerosi suoi membri, con l’Anpi. Ma lei non c’era e dunque non lo può sapere. Un’altra volta, magari, s’informi meglio».