Dall’Italia ad Auschwitz, la mostra alla Comunità Ebraica di Casale
Visitabile fino a domenica 3 marzo
CASALE – Una mostra dallo straordinario valore documentale “Dall’Italia ad Auschwitz”, che si è aperta domenica 18 febbraio nella Sala Carmi del Complesso Ebraico di Casale Monferrato (vicolo Salomone Olper).
Una trentina di pannelli che offrono un resoconto completo a chi vuole conoscere nel dettaglio uno dei capitoli più neri della Shoah nel nostro Paese e che sarà sicuramente un compendio didattico ideale per insegnanti e studenti delle scuole che intendono approfondire una parte del loro programma di studio del 900.
La mostra si dipana in un allestimento di grande semplicità: tra lunghi testi e immagini che rivelano il notevole lavoro di ricerca negli archivi pubblici e privati per ricostruire, praticamente nella sua totalità, l’immenso sforzo logistico che i nazifascisti allestirono allo scopo di deportare dall’Italia, verso la “soluzione finale”, decine di migliaia di persone fino al complesso concentrazionario di Auschwitz-Birkenau.
Lavoro frutto due curatori di enorme esperienza nel ricostruire la storia della Shoah: Sara Berger e Marcello Pezzetti le cui ricerche sono diventate questa esposizione per la Fondazione Museo Ebraico Della Shoah.
Ma l’emozione che suscita nel visitatore non è data solo dalla completezza: volti e nomi emergono dai numeri astratti come esempio concreto di vicende esemplari. Sono le piccole storie di famiglie di Milano, Roma, Verona, Trieste, prelevate dalle loro case e avviate al cammino di spogliazione dell’individuo che terminava su una banchina del treno di fronte ai forni crematori. Una sala è dedicata alla storia e al “funzionamento” del complesso Auschwitz, in cui sono raccontati i particolari più tragici della macchina dello sterminio.
L’altro importante merito dell’esposizione è di far comprendere, oltre l’efficienza, anche l’universalità dell’ingranaggio, la deportazione dall’Italia ha riguardato anche gli ebrei stranieri che negli anni precedenti avevano cercato rifugio nella penisola, così come gli ebrei che risiedevano nelle isole del Dodecaneso, nella quasi totalità di nazionalità italiana.
E poi c’è un importante accenno sulla deportazione “politica” di cui sono stati vittime molte donne residenti nel territorio dell’Adriatisches Küstenland (Litorale Adriatico) e i un piccolo numero di Rom – dato fino ad oggi sconosciuto – anch’essi arrestati nello stesso territorio.
La Mostra sarà visitabile gratuitamente fino a domenica 3 marzo. Orari domenica: 10-12; 15-18 gli altri giorni visitabile su prenotazione al mattino 8.30 – 12.30, telefonando al 340 7697199 entro il giorno precedente. Sabato chiuso. Per informazioni 0142 71807 www.casalebraica.com