Istituto Leardi, il secondo incontro di formazione con Buzzi Unicem
Continua la collaborazione tra la scuola e la multinazionale casalese
CASALE – Nell’ambito della collaborazione tra l’Istituto Leardi e la Buzzi Unicem, lo scorso 19 febbraio, presso l’Aula Magna del Leardi, si è svolto il secondo incontro del progetto attivato per la formazione degli studenti e delle studentesse del corso Costruzioni, Ambiente e Territorio.
Gli alunni hanno ascoltato le parole del dottor Riccardo Parigi, così introdotto dalla dirigente scolastica Nicoletta Berrone: «Il ciclo di incontri che i nostri ragazzi stanno svolgendo in collaborazione con la Buzzi Unicem si sta mostrando sempre più utile per la loro crescita individuale e professionale.
Grazie al contributo di questa importante realtà produttiva e industriale del nostro territorio, gli studenti e le studentesse stanno acquisendo non solo importanti nozioni tecniche, che permetteranno loro di proporsi come professionisti ben formati, ma anche spunti di riflessione che saranno chiamati a mettere in pratica anzitutto come individui consapevoli e responsabili del ruolo che andranno a ricoprire nella nostra società».
Il relatore ha incentrato il proprio discorso sui temi delle risorse umane e del sociale, toccando anche l’utilizzo dei social, argomento caro ai ragazzi, sia in ambito lavorativo che privato.
«Abbiamo trovato questa lezione davvero attuale – hanno commentato gli alunni coinvolti – perché ha parlato di temi e strumenti che ci riguardano da vicino. Abbiamo trovato particolarmente interessante la riflessione sul modo in cui i social possono incidere sulla crescita delle figure di riferimento e dei ‘leader’ in ambito lavorativo e, nello specifico, aziendale.
Il relatore, inoltre, ci ha spiegato molto bene che la stima e il prestigio acquisiti nel sociale non sono frutto di semplici comparizioni pubbliche, bensì di dedizione, costanza e serietà professionale, le quali si devono basare sul rispetto e sui meriti di ognuno».
I docenti Fausto Milano e Anna Maria Pugno, coordinatori del progetto, hanno puntualizzato: «Si è trattato di un intervento davvero fuori dagli schemi, propedeutico per una corretta impostazione dei nostri allievi quando sarà il loro turno di presentarsi nel mondo del lavoro».