Comitato TriNo: «Niente deposito nucleare, ma aspettiamo a stappare»
Dopo la revoca dell'autocandidatura, l'invito a non abbassare la guardia
TRINO – L’assemblea di ieri sera del comitato TriNo – convocata prima che il Comune di Trino revocasse l’autocandidatura a ospitare il deposito nazionale delle scorie e dei rifiuti nucleari – aveva tutti i presupposti per diventare una festa. Ma il leitmotiv predominante è stato uno: «Aspettiamo a stappare».
Comitato Tri-No: l’assemblea
In un salone dell’oratorio salesiano gremito – diverse centinaia i presenti – l’invito è stato soprattutto quello di non abbassare la guardia, in mezzo a ringraziamenti, manifestazioni di soddisfazione, frecciatine più o meno velate lanciate all’indirizzo del sindaco Daniele Pane dopo la conferenza stampa da lui voluta nel pomeriggio di ieri.
Primo a prendere la parola, in un tavolo di tecnici, stakeholder e rappresentanti di varie associazioni, è stato Fausto Cognasso che per primo ha introdotto il motto della serata: «Aspettiamo a stappare: qualche sospetto rispetto alla delibera c’è. Una delibera piena di livore: scrivere una delibera così e poi convocare una conferenza stampa durante la quale una parte degli avversari politici viene denigrata va a disonore di chi l’ha fatta. La cosa certa è che uno sconfitto c’è: e non siamo noi».
Ha continuato: «Un altro sconfitto è sicuramente la città di Trino, che ha sancito una rottura con il territorio. Per essere bravi amministratori non è sufficiente organizzare le feste, bisogna saper parlare col territorio e questa è stata la prova scolastica d’incapacità.
Avevamo pensato a questa serata (quella di ieri, nda) per far parlare quelli che in questi mesi ci hanno dato una mano e ora ringraziamo: sindaci, imprenditori, parroci, le Curie di Casale e Vercelli, membri di associazioni varie. Quello che assicuriamo è il rilancio di una lotta che pensavamo fosse ancora lunga, con l’attività che continuerà comunque a partire dalla Fiera di San Giuseppe».
«Un problemino remoto»
Sull’aspetto tecnico, il saluggese Roberto Ceresa ha parlato di un «Problemino davvero remoto: revocare non vuol dire annullare, l’annullamento prevede un’ammissione di colpa, una motivazione, ma ciò non è avvenuto. Se il Ministero o Sogin avessero prodotto atti in forza della richiesta di autocandidatura, potrebbero ancora essere utilizzati per stilare la graduatoria, ma dovrebbero essere revocati anche quelli».
«Abbiamo perso 4 mesi»
Spazio anche per l’intervento ‘politico’ della serata, affidato al consigliere comunale di opposizione Patrizia Ferrarotti: «Il sindaco Pane dice che non c’è da festeggiare (facendo riferimento al nostro articolo sulla conferenza stampa di ieri, nda), e ha ragione. Abbiamo perso 4 mesi nel percorso per l’individuazione del deposito nazionale, che è da fare in fretta. E l’autocandidatura non ha fatto altro che inquinare questo percorso».