Deposito nucleare, le richieste del Pd all’amministrazione di Casale
Le modifiche all'ordine del giorno depositato dai dem dopo la revoca dell'autocandidatura di Trino
CASALE – In seguito alla revoca dell’autocandidatura del Comune di Trino a ospitare il deposito nazionale delle scorie nucleari, il gruppo consigliare del Pd di Casale ha aggiornato l’ordine del giorno depositato il 16 dicembre scorso e che ancora non è stato discusso in consiglio comunale.
«Le richieste di impegno al sindaco e alla giunta di Casale Monferrato, in parte, cambiano e restano di una importanza assoluta» spiegano i dem.
Che continuano: «Si richiede infatti all’amministrazione: di esprimere un no deciso all’autocandidatura di Trino qualora dovesse ritornare in essere; di verificare con il Comune di Trino che il punto 2 della delibera della giunta trinese del 12 marzo non sia foriero di una possibile ri-autocandidatura (magari a valle delle elezioni comunali, regionali ed europee del prossimo giugno).
Si chiede inoltre di sollecitare agli enti preposti l’accelerazione della denuclearizzazione di Trino e Saluggia, così come di sollecitare la pubblicazione del registro dei siti autocandidati, siccome la proroga per ricevere proposte da enti e Ministero della Difesa (ex-caserme e siti militari) si è chiusa proprio il giorno 13 marzo e ancora non si hanno riscontri e si chiede sia di verificare non rimanga per qualche motivo Trino inserita nella Cnaa (Carta Nazionale delle Aree Autocandidate) sia di sollecitare una ripresa e una accelerazione delle verifiche ambientali Vas sui siti dentro la Cnai, tenendo conto di tutte le osservazione dei Comuni del nostro territorio»
Nel dettaglio le richieste del Pd all’amministrazione:
- Farsi portavoce presso gli enti preposti per sollecitare una accelerazione delle operazioni di smantellamento dalla centrale nucleare di Trino e da Saluggia dei materiali radioattivi ivi presenti;
- esprimere con chiarezza il ‘no’ all’autocandidatura di Trino, qualora dovesse ancora ripresentarsi;
- sollecitare agli enti preposti la verifica che l’autocandidatura di Trino non risulti nella Cnaa(Carta Nazionale delle Aree Autocandidate) «anche perché la Pec di revoca e’ stata mandata dal Comune di Trino al Mase+Sogin in data 13.03.2024, il giorno stesso di chiusura della presentazione delle autocandidature» aggiungono i dem;
- richiedere al Ministero dell’Ambiente di rendere noto l’elenco degli enti territoriali e delle strutture militari della Difesa che hanno presentato la propria autocandidatura entro i termini di legge, che scadevano il giorno 13 marzo 2024, a seguito della legge di conversione 2 febbraio 2024, n. 11 che prorogò il termine per la presentazione delle autocandidature ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi di 60 giorni rispetto a quanto stabilito dal Decreto legge 181/2023.
- verificare con il sindaco e la giunta Comunale di Trino che «l’ambiguità presente al punto 2 della Giunta Comunale del Comune di Trino in data 12 marzo 2024 con la delibera n.35 “Di trasmettere al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e alla Sogin S.p.A. copia del presente deliberato, ribadendo la ferma volontà del Comune di Trino di perseguire l’obiettivo di realizzare il deposito nel rispetto delle leggi e delle normative vigenti” non sia foriera di una possibile ri-autocandidatura»;
- sollecitare gli enti preposti affinché la procedura delle ulteriori valutazioni, a partire dalla Vas, sui siti inseriti nella Cnai riprenda il più velocemente possibile in modo da procedere a una ulteriore scrematura, in accordo anche alle tante osservazioni avanzate dai Comuni della nostra Provincia, e infine alla individuazione del sito per il deposito unico nazionale;
- comunicare tale posizione al Governo Nazionale, alla Regione Piemonte, alla Provincia di Vercelli e a promuoverla in sede di Anci Piemonte e della Conferenza dei Sindaci;
- farsi promotore verso i sindaci del Monferrato casalese di un tavolo istituzionale territoriale permanente sul tema fino all’esaurimento dell’iter.