Le antiche Vie del Sale: escursioni storico-naturalistiche nel cuore del Piemonte
Il Piemonte, terra di confine tra Italia e Francia, custodisce un retaggio di inestimabile valore storico e naturalistico: le antiche vie del sale. Questi percorsi, incastonati tra le vette delle Alpi e le colline ondulate, raccontano una storia di commercio, cultura, e natura intrecciati in un legame indissolubile.
L’articolo si propone di esplorare l’importanza delle vie del sale, con un focus particolare sulla loro traccia nella provincia di Alessandria e il legame storico con il contrabbando del sale e le acciughe, illuminando l’ingegnosità umana di fronte alle imposizioni fiscali medievali.
La Via del Sale non designa un unico percorso ma rappresenta una rete di tracciati che, attraversando il Piemonte, collegavano l’entroterra con la costa ligure. Questi percorsi erano essenziali per il trasporto del sale, una risorsa preziosa nel Medioevo, fondamentale per la conservazione degli alimenti. La provincia di Alessandria, situata strategicamente tra le pianure e le montagne, ha giocato un ruolo chiave in questa rete commerciale.
L’esplorazione delle antiche vie del sale offre un’esperienza unica, in cui la storia si fonde con la natura. Percorsi come quello che collega Varzi a Portofino attraversano paesaggi mozzafiato, boschi incantati, e antichi borghi, testimoniando l’incessante dialogo tra uomo e natura. Le escursioni lungo queste vie non solo permettono di immergersi in panorami naturalistici di rara bellezza ma offrono anche una profonda connessione con il passato.
Questo percorso, lungo circa 73 chilometri e attraversando quattro province (Pavia, Alessandria, Piacenza e Genova), offre un’esperienza unica, dove si possono ammirare fioriture spettacolari in primavera, l’ombra rinfrescante dei boschi in estate, le mille sfumature del foliage in autunno, e persino la possibilità di camminare con le racchette da neve in inverno.
La Via del Sale si distingue per la sua ricchezza storica e culturale, iniziando da Varzi, un antico borgo commerciale noto per le sue specialità culinarie, come l’omonimo salame e i canestrelli di Torriglia. Il percorso si snoda attraverso antiche foreste e creste montane, offrendo panorami che si estendono fino all’arco alpino e al mare, in una fusione tra l’esperienza di popolazioni diverse che hanno lasciato tracce ancora oggi visibili, come l’uso di strumenti a fiato tradizionali.
La discesa dal Monte Antola verso Donetta/Torriglia è descritta come particolarmente impegnativa, soprattutto in condizioni di pioggia, dove il sentiero sassoso può diventare scivoloso, presentando una sfida per gli escursionisti. Tuttavia, il percorso offre anche momenti di grande bellezza e serenità, come la vista panoramica dalla cima del Monte Carmo o la tranquilla bellezza del passo delle Tre Croci, dedicato alla memoria di tre lavoratori. Il sentiero, che diventa Via del Mare (VM) dopo l’albergo Capanne di Cosola, conduce gli escursionisti attraverso il Parco dell’Antola, ricco di storia partigiana e di straordinarie vedute naturalistiche, fino a concludere il viaggio nella deliziosa località di Torriglia, famosa per i suoi canestrelli.
L’itinerario, sebbene richieda una buona preparazione fisica a causa del dislivello e della lunghezza delle tappe, è accessibile in ogni periodo dell’anno, rendendolo un’avventura ideale per chi cerca di immergersi completamente nel patrimonio storico e naturale di questa regione, seguendo le orme dei mercanti di sale di un tempo.
Un aspetto affascinante della storia delle vie del sale riguarda le strategie messe in atto per eludere le pesanti tasse imposte sul sale. Il sale, essendo l’unico metodo conosciuto per la conservazione degli alimenti, era soggetto a un severo regime fiscale. La soluzione trovata dai commercianti medievali fu quella di commercializzare le acciughe, conservate nel sale. In questo modo, il sale di contrabbando non veniva tassato, poiché considerato parte integrante del processo di conservazione delle acciughe, dimostrando un’ingegnosa risposta alle restrizioni economiche dell’epoca.
Il sale nel Medioevo non era solo un bene economico ma rappresentava una risorsa indispensabile per la sopravvivenza. La sua capacità di conservare gli alimenti in un’epoca priva di refrigerazione lo rendeva più prezioso dell’oro per alcune comunità. Le vie del sale, quindi, erano più che semplici rotte commerciali: erano vitali per il sostentamento delle popolazioni e per lo sviluppo delle società medievali.
Tra gli itinerari più suggestivi spicca quello che da Varzi conduce a Portofino, toccando luoghi di storico interesse e paesaggi naturalistici di eccezionale valore. Questo percorso, ricco di storia, cultura, e tradizioni locali, si snoda attraverso antichi borghi, castelli medievali, e foreste secolari, offrendo ai camminatori un’esperienza immersiva nel tempo.
Le antiche vie del sale del Piemonte sono testimoni silenziosi di una storia millenaria, segnata dal commercio, dalla lotta per la sopravvivenza, e dall’adattamento dell’uomo alle sfide del suo tempo. Esplorare questi sentieri significa intraprendere un viaggio a ritroso nel tempo, dove ogni passo risuona delle storie di coloro che li hanno percorsi prima di noi. È un’esperienza che arricchisce non solo il corpo, con la bellezza dei paesaggi attraversati, ma anche lo spirito, con la profondità delle storie raccontate.
Queste vie, oggi meta di escursionisti e amanti della natura, continuano a unire le persone, proprio come facevano secoli fa. La loro esplorazione non è solo un’attività ricreativa ma un omaggio alla resilienza umana e alla capacità di trovare soluzioni creative di fronte alle avversità, un messaggio che, in tempi di rapidi cambiamenti, risuona più forte che mai.
In sintesi, le antiche vie del sale nel cuore del Piemonte offrono un’esperienza unica, che intreccia la bellezza selvaggia della natura con la profondità della storia umana, invitando a un viaggio di scoperta che va ben oltre il semplice atto del camminare.
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