Sacro Cuore International School vince ancora le Vie d’Europa
Seconda vittoria consecutiva nel concorso letterario nazionale per l'istituto di Casale
CASALE – Il concorso interdisciplinare ideato e organizzato dall’associazione professionale di insegnanti Diesse Firenze e Toscana (Didattica e Innovazione Scolastica) le Vie d’Europa, ha visto quest’anno la partecipazione di oltre 900 allievi delle scuole secondarie di primo grado di tutte le regioni italiane, che si sono confrontati con i testi di un autore fra i più amati della letteratura: Mark Twain. Si è trattato di un lavoro interdisciplinare, che ha visto coinvolte, per la Sacro Cuore International School, le materie Italiano, Inglese, tecnologia e Musica.
Dopo una prima lettura a casa di “Wilson lo svitato”, i ragazzi della terza hanno riaffrontato l’opera in classe, sviluppando e analizzando alcune delle tematiche che sono scaturite dalla lettura, come la sete di gloria, la stima di sé o approvazione sociale, il coraggio di dire la verità.
Sono poi iniziate le produzioni di elaborati da parte di gruppi di quattro o cinque studenti a scelta fra quattro categorie, il racconto in italiano, quello in inglese, l’elaborazione di un pezzo musicale e la creazione di un plastico.
Con grandissima soddisfazione, il primo premio della sezione narrativa è stato nuovamente vinto dalla stessa classe, questa volta con il gruppo di lavoro formato dagli allievi Alessandro Belloni, Pietro Buzzi, Gabriele Lelario e Nicole Nardi, coordinati dalla professoressa Beatrice Leoni.
»Vincere per il secondo anno consecutivo il prestigioso premio de Le Vie d’Europa è davvero un’enorme soddisfazione.
I ragazzi hanno lavorato con serietà, cogliendo entusiasticamente la mia proposta un po’ folle di fare parlare i personaggi di Mark Twain direttamente con un “terapeuta”, perché potessero dare voce alle fobie, alle paure, ai limiti, scelti per loro dall’autore.
Ecco, allora, che nello studio del Dottor Duerf (anagramma di Freud, contemporaneo di Twain), i personaggi dell’autore americano hanno preso vita, spinti dal desiderio di riscatto, dalla voglia di cambiare, dalla paura di crescere.
Credo che il lavoro con i compagni abbia stimolato riflessioni profonde e abbia aiutato i ragazzi a riconoscersi nei personaggi letterari, al di là delle etichette e dei ruoli imposti».