Tornano a Casale le bambole di carta di Akio Maruyama
Domani, mercoledì 24 aprile, l’inaugurazione della mostra a Palazzo Gozzani di Treville
CASALE – Le bambole di carta giapponese (Washi-ningyō) del maestro Akio Maruyama tornano ad essere protagoniste in uno dei luoghi più suggestivi di Casale, a Palazzo Gozzani di Treville.
La collezione sarà ospitata nel salone d’ingresso, grazie alla collaborazione con l’Accademia Filarmonica, dal 24 aprile al 12 maggio. Domani, mercoledì 24 aprile, alle 18.30 l’inaugurazione. Sarà presente il maestro Maruyama che in dialogo con Lisa Capettini racconterà la sua esperienza nel mondo dell’artigianato tradizionale giapponese ed illustrerà il progetto che lo ha portato in Italia.
Le bambole di carta
Washi-ningyō sono capolavori artigianali realizzati con scopo decorativo fin dal periodo Edo (1603-1868). Delicate suonatrici di koto e shamisen, dame di corte impegnate nella calligrafia, samurai, donne che attingono acqua da un pozzo, teneri momenti madre e figlio, fino ad attimi di vita domestica trascorsi al caldo, infilati sotto ad un kotatsu. Le washi-ningyō portano in scena momenti di quotidianità affiancati ad attività tradizionali provenienti da un passato lontano o vicino, in grado di incantare chi le osserva.
L’esposizione organizzata da Associazione Yamato e il sostegno di mON-CasaleComicsgames esporrà la collezione curata da Juliet in Zena con un percorso di oltre 30 opere create dalle sapienti mani del maestro Akio Maruyama e della madre Noriko Maruyama.
L’autore
Akio Maruyama, nato e cresciuto ai piedi del Monte Fuji, nella prefettura di Shizuoka, inizia a realizzare bambole in carta washi fin da bambino, sotto la guida della madre Noriko, insegnante d’arte. Resosi conto della rarità delle bambole di carta giapponese comprende il rischio di vedere sparire le washi-ningyō insieme agli ultimi artigiani. Decide così di farsi portavoce di questa tradizione, affinché venga preservata e trasmessa.
L’esposizione fa parte del Washi-ningyō project nato per tutelare e far conoscere quest’arte tradizionale oggi a rischio. Il progetto prevede la consultazione dei contenuti e di approfondimenti anche online.