Casale, l’assemblea degli educatori: «Disinteresse dall’amministrazione»
L'esito dell'incontro del personale educativo comunale
CASALE – Mercoledì 17 aprile si è svolta presso la sala Guala del Comune di Casale, la prima assemblea sindacale di tutto il personale educativo comunale. Ad oggi esso comprende 7 educatrici ed educatori del Nido d’infanzia Oltreponte (l’unico Nido gestito direttamente dal Comune) e 8 educatrici ed educatori che si dividono tra Centro Diurno L’albero in fiore e Comunità Alloggio (gestiti in collaborazione con il servizio socio-assistenziale dell’Asl).
Questi i punti fondamentali emersi dall’assemblea: «Educatrici ed educatori denunciano innanzitutto una situazione di forte carenza di personale, dovuta alle mancate assunzioni degli ultimi anni in entrambe le tipologie di servizio, e al problema mai risolto delle sostituzioni per assenze temporanee di personale, per le quali da tempo si chiede di provvedere, nel rispetto dell’art. 87 del Ccnl, a cui finora non è stato data risposta né soluzione.
Le scelte di non assumere personale a fronte di pensionamenti raggiunti e di non prevedere la possibilità di sostituzioni quando necessiti, hanno creato situazioni di forte criticità nella gestione dei servizi, arrivando addirittura negli ultimi mesi, a richiedere la chiusura del Nido d’infanzia per le assenze degli educatori, con grave disservizio per le famiglie.
Pur nella difficoltà crescente, i gruppi educativi con competenza, professionalità e disponibilità hanno finora garantito servizi di elevato standard qualitativo fondamentali per i bisogni delle famiglie di Casale: stiamo parlando di servizi cruciali ed indispensabili, che si occupano di bambini di fascia 0-3 anni e persone con disabilità, che dovrebbero essere al centro dell’attenzione di qualunque politica.
Invece, è arrivato un altro segnale del sempre più evidente disinteresse dell’amministrazione nei confronti di questo settore di lavoratori: il mancato riconoscimento della progressione verticale per tutti/e gli/le educatori/trici del nido e una sola progressione verticali per il settore socio assistenziale.
Tutto questo non fa che confermare un forte disinvestimento nei confronti di un’idea di qualità dei servizi per le persone, qualità che è legata inscindibilmente al rapporto numerico educatori-utenti.
L’attenzione a garantire condizioni di lavoro dignitose e rispettose delle normative, è fondamentale per proteggere i lavoratori dal forte stress psico-fisico a cui sono sottoposti. Non dimentichiamo che i servizi educativi e socio- assistenziali, sono molto “delicati”, in quanto basano la loro “efficienza/efficacia” sulla qualità di una relazione educativa carica di responsabilità.
Mentre se le risorse personali e professionali vengono lasciate andare ad esaurimento, si creano condizioni lavorative di forte logoramento. Se prevale un’idea di quantità piuttosto che di qualità, il Nido d’infanzia diventa un baby parking qualsiasi, e servizi come il Centro Diurno si limitano ad un’attività meramente assistenziale.
È questo che si vuole per i servizi della città di Casale? Si ritiene che un’amministrazione che si dichiara “amica delle famiglie” debba avere un’attenzione ben diversa per i propri cittadini, soprattutto per quelli più fragili e più piccoli, e questo deve partire da maggiori investimenti nei servizi, a cominciare da nuove assunzioni, dal trovare soluzioni per le sostituzioni del personale, per arrivare alla valorizzazione e al giusto riconoscimento di chi vi opera quotidianamente».