Adesso è finita. Novipiù retrocede in Serie B
CASALE - Adesso è davvero finita. Novipiù retrocede in Serie B. I rossoblù perdono anche l’ultima partita della fase…
CASALE – “Avanti uniti anche in Serie B”. A pochi giorni dalla retrocessione dall’A2 della Novipiù Monferrato Basket, il presidente Simone Zerbinati e l’amministratore delegato Savino Vurchio hanno incontrato la stampa per fare un primo bilancio della stagione e riflettere sul futuro. Un’occasione per ragionare a 360 gradi su quello che non ha funzionato e sulla direzione da prendere in vista della prossima stagione.
Pochi giorni dopo la retrocessione il presidente della Monferrato Basket Zerbinati ha pubblicato sui canali social del club una lettera rivolta ai tifosi. “Ho ricevuto anche tanti messaggi di sostegno – spiega Zerbinati – anche da importanti cariche della Lega. E la cosa mi ha fatto piacere”. “Nei giorni dopo la retrocessione – aggiunge Vurchio – ho sentito di tutto. Per questo abbiamo voluto incontrare la stampa e fare un po’ di chiarezza e raccontare quello che stiamo condividendo con gli altri soci”.
“Intanto il gruppo degli undici soci in questi anni si è integrato con un bello spirito ed è assolutamente coeso – racconta Vurchio -. La delusione è stata grossa anche se sapevamo fin dal principio che mantenere la categoria quest’anno non sarebbe stato facile. Ci siamo scontrati con la disponibilità limitata di risorse e non abbiamo voluto mettere a rischio il futuro dell’azienda facendo debiti. Abbiamo preferito continuare con una gestione corretta, pagando puntualmente dipendenti, collaboratori e fornitori. Eravamo convinti che il roster potesse essere competitivo ma anche le sei partite perse di un punto hanno compromesso l’esito della stagione. Detto questo la nostra intenzione è quella di andare avanti. Tutti i soci, compreso il dottor Repetto che è anche sponsor, sono d’accordo e tanti altri sponsor in questi giorni ci hanno confermato il loro sostegno. Obiettivo? Allestire una squadra che possa lottare per le zone di alta classifica in serie B. un progetto triennale per provare a tornare in Serie A”. “Io, però, preferisco non fare promesse”, aggiunge Zerbinati.
“Abbiamo sicuramente commesso errori, ma l’abbiamo fatto in buona fede” – ribadisce Vurchio. “Non dobbiamo dimenticare che questa è una società nuova, con quattro anni di vita e poca esperienza – puntualizza Zerbinati-“. L’analisi di quanto fatto in questi quattro anni parte sempre dalla prima stagione, segnata dal Covid, “che ha pesato come un macigno anche a livello gestionale. Siamo tutti imprenditori, ma gestire un’azienda non è la stessa cosa di gestire un’azienda sportiva. E questo l’abbiamo capito. Forse abbiamo ragionato troppo da tifosi”.
In una stagione di errori e di scelte che si sono rivelate sbagliate qual è il più grande rimpianto dei due dirigenti? “Le modalità e le tempistiche con cui abbiamo cambiato la squadra con il mercato. Resto convinto – spiega il presidente – che questo gruppo non meritasse di arrivare ultimo”. Per quanto mi riguarda – aggiunge l’ad – l’aver ragionato troppo col cuore e poco con quel sano cinismo che era necessario”
Fra le ipotesi allo studio quella di inserire potenziare la struttura, punto debole delle ultime gestioni. “Sicuramente è un tema su cui stiamo ragionando – ammette Zerbinati -. Il club, da questo punto di vista è un po’ al bivio. Puntare su un general manager esperto, oppure affidarsi ad un tecnico con la struttura per gestire l’area sportiva? Scegliere entrambe le figure si scontrerebbe probabilmente con la questione bilancio, sottraendo risorse alla squadra.
La squadra è retrocessa vincendo solo sette partite in stagione, ma le critiche della tifoseria si sono concentrate tutte nei confronti del club. Come si spiega questa ostilità? “Non ce la spieghiamo, ma a fronte di 20 leoni da tastiera ci sono tanti altri tifosi che ci sostengono. Quello che vogliamo ribadire è che abbiamo fatto tutto questo per la città e per il territorio. Vorrà dire che saremo antipatici… Ma in questi anni abbiamo investito sulla promozione del territorio, sul settore giovanile e sul minibasket”. Ma è un fatto che il club nasce nel 2020 come JB Monferrato, rilevando il titolo sportivo di A2 della Junior, che versa in gravissime difficoltà economiche, con il proposito di raccoglierne l’eredità sportiva. Un equivoco che neppure il successivo cambio di denominazione e di logo ha superato. “Io lo dico chiaramente – ammette Vurchio – se avessi saputo che quel primo campionato sarebbe iniziato senza pubblico, avrei aspettato settembre e rilevato un titolo sportivo di B”.
Prematuro, in questo momento, pensare a squadra e allenatore. Ma un’idea accomuna i due dirigenti. “Il capitano Niccolò Martinoni sarà la prima persona con cui si parlerà. Lui è un esempio sportivo e umano”.
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