Asili Nido. L’amministrazione replica ai sindacati sul personale
L'intervento del vicesindaco Capra e dell'assessore Luca Novelli
CASALE – Lunga risposta, firmata dal vicesindaco Emanuele Capra e dall’assessore ai Servizi Sociali Luca Novelli alla nota diffusa nei giorni scorsi dalle segreterie provinciali Cgil FP e UIL sui servizi educativi e servizio socioassistenziale di Casale.
«In questi anni di mandato il lavoro svolto in ambito sociale ed educativo da questa Amministrazione, grazie al contributo degli uffici e alla collaborazione con altre istituzioni e soggetti del terzo settore, è stato enorme e ha visto l’impiego di ingenti risorse finanziarie, ben superiori a quelle investite in precedenza, e spiace vederlo ridurre ad una mera polemica giornalistica non preceduta dal necessario confronto sindacale con le RSU interne del Comune. La fotografia che ne esce è oltretutto ben lontana dalla realtà».
«Con riferimento all’asserita carenza di personale occorre fare una piccola premessa: dei tre nidi comunali ad oggi due, quello di Porta Milano e quello del Valentino, sono da oltre 20 anni gestiti da Cooperative e solo quello di Oltreponte viene gestito direttamente dall’Ente con personale proprio. Dal 2019 ad oggi, nei rapporti contrattuali con le Cooperative aggiudicatarie degli appalti, il nido di Porta Milano ha visto un aumento di personale educativo su richiesta dell’Amministrazione da n. 4 a 6 educatrici, investimento che ha consentito di sfruttare tutta la sua capienza ospitando fino a 33 bambini contro i 12 del 2019 e mitigando in maniera determinante il problema delle liste di attesa. Quello del Valentino, che invece è rimasto immutato nella sua capienza massima, ha visto un aumento da 7 educatrici a 9 con un importante miglioramento del rapporto numerico educatore/bambino. Per quanto riguarda il nido di Oltreponte gestito dal Comune, sono stati assunti, nonostante le difficoltà nell’individuare personale, n. 2 educatori interinali che completano la pianta organica con n. 9 educatori totali, dotazione che consente di garantire un rapporto numerico di n. 1 educatore ogni 6 bambini, ben al di sotto del limite di legge di 1 educatore ogni 10 bambini, ed è stata istituita in aggiunta la figura del coordinatore pedagogico con funzioni organizzative e di coordinamento ma che all’occorrenza può tornare a svolgere anche funzioni educative. Per quanto riguarda gli educatori disabili è stata poi fatta una progressione da C a D e, perfezionata, un’assunzione».
«Alla luce di quanto sopra, affermare che questa Amministrazione non abbia investito nei nidi e nei servizi assistenziali appare non corretto e alquanto strumentale e a leggere la seconda parte dell’articolo si comprende probabilmente il motivo – continuano Capra e Novelli – Ridurre infatti il giudizio sul funzionamento di servizi di tale importanza sociale al mancato ottenimento di qualche progressione verticale ossia qualche “promozione” per il personale comunale operante non da il giusto rilievo all’impatto che quei servizi hanno sulla comunità. L’Ente, è vero, quest’anno ha bandito dei concorsi interni per il passaggio di categoria di una quindicina di dipendenti di categoria C (su 90) a D, individuando i settori che riteneva strategici per la collocazione dei nuovi funzionari e tra questi non ha ritenuto i nidi dove, nell’unica struttura gestita direttamente, il coordinatore pedagogico con qualifica “D” esiste già e non c’era pertanto alcuna necessità di altre progressioni. Sul settore politiche sociali, l’Amministrazione precedente di centrosinistra aveva investito in 5 anni 873.068,00 euro, questa Amministrazione 1.500.000,00, avviando numerosi progetti come il potenziamento dell’assistenza scolastica disabili (800h/set dai 3 ai 17 anni), l’assistenza disabili durante i centri estivi presso i privati (4.800h ogni anno tra giugno e luglio), il protocollo d’intesa con ASL AL per attività di promozione di famiglie con figli in fascia 0-6, i numerosi accordi di collaborazione con il terzo settore per la realizzazione di diversi servizi di tipo sociale educativo, l’apertura del Centro Diurno in collaborazione con il Sistema Integrato Mnemosine, quale eccellenza e innovazione ai malati di demenza e alle loro famiglie; il dormitorio presso Ospitalità CDR Casale, in fase di realizzazione; i bandi a supporto delle spese sostenute dalle famiglie per lo sport dei propri figli; il potenziamento del centro educativo diffuso presso i locali di via Corte d’Appello; il tavolo territoriale sulla “comunità educante”; il Centro per le famiglie con offerta di diversi e importanti servizi a supporto delle famiglie, specialmente se vulnerabili, etc. È evidente quindi come il Comune di Casale possa tranquillamente definirsi un Comune “Amico delle Famiglie”».