Dune – Parte 2
Il secondo episodio della preventivata trilogia di Denis Villeneuve continua a sprofondare lo spettatore in un'esperienza immersiva dall'alto livello spettacolare, pur con qualche forzatura
È una figura ieratica, quella del giovane duca Paul Atreides (Timothée Chalamet), molto spesso stagliata – in Dune – Parte 2 – sullo sfondo dai colori mozzafiato, aranciati e polverosi del deserto di Arrakis, pianeta in cui è ambientata gran parte della vicenda del ciclo di fantascienza Dune dello scrittore americano Frank Herbert, composto da otto romanzi pubblicati fra il 1965 e il 2007.
Una saga epocale, che – per stessa ammissione del regista e produttore George Lucas – ha influenzato la cosmogonia di Star Wars, subendo una prima trasposizione cinematografica poco fortunata nel 1984, ad opera di David Lynch, e, in seguito, venendo riversata nelle miniserie televisive Dune – Il destino dell’universo (2000) e I figli di Dune (2003), oltre che in svariati videogiochi (prima, ovviamente, di arrivare alla versione del 2021 di Denis Villeneuve, vincitrice di sei premi Oscar).
Il viaggio dell’eroe
Questo Dune-parte 2 si configura, in misura perfino maggiore rispetto al primo episodio, come un viaggio; il romanzo di formazione, di crescita e di sviluppo delle doti fisiche ed extra-sensoriali di Paul, il predestinato della famiglia Atreides alla guida del pianeta di Arrakis, conosciuto anche come “Dune”. Un viaggio già complesso e periglioso nella prima parte, dopo la presa di potere da parte della crudele casata rivale degli Harkonnen e l’uccisione del duca Leto, padre di Paul.
Nel secondo atto assistiamo alla sua maturazione, alla presa di coscienza del suo ruolo futuro nel riportare l’ordine e la giustizia su Dune, al rafforzamento del legame con la madre Lady Jessica (Rebecca Ferguson), con la sorella Alia (già in grado di comunicare telepaticamente con la sua famiglia nonostante si trovi ancora nel ventre materno) e, in particolar modo, con Chani (Zendaya), del popolo dei Fremen, di cui si innamora. Paul viene sovente inquadrato mentre è impegnato in epici duelli con i diversi avversari che si parano sul suo cammino, sbalzato sulla linea di un orizzonte su cui campeggia il disco arrossato del sole: l’immagine perfetta per riassumere la mitologia dell’eletto, che pure appare – per l’intera durata della pellicola – un po’ scontata, fine a sé stessa.
Timothée versus Paul
L’evoluzione è, certo, anche quella dell’attore che veste i panni di Paul: Timothée Chalamet si trasforma e matura con il proprio personaggio, tanto che per la terza e ultima parte della trilogia – Dune Messiah – pare che il regista canadese abbia intenzione di procastinare di qualche anno la messa in cantiere, dal momento che il suo protagonista principale dovrebbe risultare trentenne e padre di due eredi. Del resto, a “The Hollywood Reporter” Denis Villeneuve – in un’intervista dello scorso 10 marzo – ha dichiarato che: «Messia di Dune è stato scritto in reazione al fatto che la gente percepiva Paul Atreides come un eroe. Non era quello che voleva fare. Il mio adattamento è più vicino alla sua idea che la storia di Paul sia un avvertimento, un monito per tutti».
Riguardo la recitazione del divo francese, Villeneuve ha rimarcato a “Times of London”, poi ripreso da“Movieplayer”, di averne molto apprezzato l’evoluzione: «Quando sono arrivato sul set di Parte Due era totalmente diverso, era molto più sicuro, molto più solido. Non era più colpito dalla grandezza delle cose. Ed è la prima volta che ho avuto l’occasione di veder crescere un artista di fronte alla telecamera. Lo trovo davvero emozionante». La presenza di Chalamet è, in effetti, sempre attrattiva e magmatica, anche se in certi momenti appare meno incisiva e sfrontata rispetto a Dune: Part One; come se la sedimentazione delle caratteristiche di base del suo personaggio lo avesse condotto a una maggiore staticità espressiva, che non varia neppure nel passaggio narrativo sulla relazione con Chani.
Il potere delle immagini
L’importanza del femminile
Dune – Parte due
Origine: Stati Uniti, Canada, 2024, 166′
Titolo originale: Dune: Part Two
Regia: Denis Villeneuve
Sceneggiatura: Denis Villeneuve, Jon Spaihts
Fotografia: Greig Fraser
Montaggio: Joe Walker
Musica: Hans Zimmer
Cast: Timothée Chalamet, Zendaya, Rebecca Ferguson, Javier Bardem, Josh Brolin, Austin Butler, Florence Pugh, Dave Bautista, Christopher Walken, Léa Seydoux, Stellan Skarsgård, Charlotte Rampling
Produzione: Legendary Entertainment, Warner Bros. Entertainment, Villeneuve Films, Warner Bros.
Distribuzione: Warner Bros Italia