EV2 – Quanto costa davvero viaggiare in elettrico?
Premessa doverosa: quanto state per leggere qui di seguito si riferisce al mio caso personale. I numeri che troverete qui di seguito sono riferiti alla mia auto e alla mia utenza elettrica. Tuttavia basta poco per adattare questi calcoli al vostro caso, quindi potete considerare i "conti della serva" che ho fatto, per capire se a voi possa convenire o no acquistare una BEV.
Il dubbio che attanaglia chiunque decida di acquistare un qualsiasi veicolo per l’uso quotidiano è: quanto consuma? Quanto costa mantenerla? Quando si parla di auto elettriche è tutto un po’ un terreno inesplorato, perciò vi fornisco un esempio (il mio) per darvi un’idea di quanto costi davvero muoversi in full elettrico.
La mia situazione
Ho un impianto fotovoltaico da 6kW, due batterie di accumulo da 27kWh e un contratto di fornitura di energia elettrica con un costo finito (IVA e accise varie comprese) di circa 32 cent al kWh con 3 ore al giorno in cui la componente energia mi costa 0 euro. I calcoli che sto per esporvi però, non considerano il fotovoltaico perché sarebbe eccessivamente semplice: nei giorni di sole zero euro.
Il fotovoltaico però si porta dietro un po’ di problemi: ad esempio nei mesi da novembre a febbraio circa produce pochissimo, se c’è nebbia o brutto tempo praticamente zero. Perciò considererò il costo pieno di 32 cent al kWh, senza considerare le “ore free”, così da mostrare lo scenario peggiore nel caso fosse possibile ricaricare a casa. Mentre sto scrivendo, a maggio 2024, il prezzo di 32 cent al kWh è comunque abbastanza alto, ed è possibile trovare offerte casalinghe con un costo più basso, intorno ai 25 cent/kWh.
La mia Tesla Model 3 Highland Standard Range RWD 2024 ha una batteria da 60 kWh (fonte Tesla) di cui utilizzabili sono circa 57 (Tesla non dichiara la capacità utilizzabile della batteria, ma ci sono numerosi test indipendenti che indicano questo numero come plausibile). I kWh utilizzabili sono meno del totale disponibile, perché fungono come “riserva” per mantenere viva l’auto anche nel malaugurato caso in cui si raggiunga lo 0% nominativo, cosa che non deve tassativamente mai succedere onde evitare gravi danni all’elettronica della vettura.
Consumi: elettrico vs termico vs ibrido
Caricando la batteria da 0 a 100% e considerando una dispersione del 10% circa, il consumo ammonta a 63 kWh circa per 0,32 = 20.16 euro. Con questi 20.16 euro si percorrono circa 400km reali, non considerando quelli dichiarati da Tesla nel ciclo WLTP, che ritengo poco realistici e che per la mia Model 3 ammontano a 519 km.
Prima di passare a Tesla avevo una Mercedes Classe A 180D Automatic Sport che aveva una percorrenza di circa 17.5 km/l, per raggiungere la stessa distanza di 400 km aveva un consumo di circa 23 litri che per 1.7 euro/litro (alimentazione Diesel) corrispondeva a 39 euro circa. La spesa era all’incirca doppia. Considerando invece l’alimentazione ibrida, sul mercato ci sono automobili di questo tipo con consumi che arrivano anche ai 28km/l. Per percorrere 400km dunque consumerei 14 litri circa di benzina, che però costa leggermente di più, spendendo 1.8 euro al litro per complessivi 25 euro circa e senza contare il costo di ricarica della batteria elettrica nel caso fosse una plug-in hybrid.
Nel mio caso, che ho la possibilità di ricaricare a casa, anche con un prezzo al kWh non proprio bassissimo, conviene l’auto full elettrica. Per chi invece non ha possibilità di caricare a casa, considerato anche un costo a colonnina medio intorno ai 50 cent/kWh forse consiglio una ibrida.
La manutenzione
I risparmi però non si limitano al costo/consumo. Le BEV hanno pochissima manutenzione: i motori elettrici sono molto diversi dai termici, hanno molte meno parti mobili e quindi molti meno pezzi che possono avere malfunzionamenti. Questo si traduce in meno manutenzione e si concretizza nel cambio dei filtri aria almeno una volta all’anno (anche se Tesla consiglia ogni due) a 25 euro per i filtri e basta su store Tesla o un centinaio di euro in officina.
Inoltre essendo una vettura “One Pedal” ovvero per rallentare non è necessario pigiare il freno, ma basta lasciare il pedale dell’acceleratore; in questo modo oltre a diminuire la velocità si sfrutta l’inerzia per ricaricare la batteria. Questo particolare tipo di frenata fa in modo che le pastiglie dei freni si usurino molto meno e si debbano sostituire soltanto ogni 150.000 km circa. Il peso e la forte accelerazione che hanno queste autovetture, aumenta un po’ il consumo delle gomme, che vanno invertite ogni 10/15.000 km circa per mantenerle ottimali.
Assicurazione e altri costi
L’assicurazione non ha particolari agevolazioni, anzi considerato il costo medio delle componenti da sostituire in caso di incidente, consiglio una Kasko che però non è propriamente economica.
Poi, per il momento, tutti i veicoli elettrici godono su tutto il territorio nazionale dell’esenzione dal bollo per i primi 5 anni, dopo si paga il 25% dell’importo. In Piemonte e Lombardia il bollo è esente a vita. Esistono ulteriori agevolazioni secondarie ma non meno importanti, come il parcheggio gratuito sui parcheggi “blu” o l’accesso gratuito alle ZTL, ma che non si applicano a tutte le città.
Sì ma con il fotovoltaico quanto spendi?
L’app Tesla consente, se correttamente configurata, di stimare le spese mensili e annuali della vettura. Fin ora ho percorso 4500 km, consumato 811 kWh e speso 153 € complessivamente, contro una spesa stimata di 531 € con l’equivalente di benzina (considerando il prezzo medio mensile della benzina nella provincia di Alessandria nei mesi da febbraio a maggio) con un costo medio al kWh complessivo di circa 19 centesimi considerate anche le ricariche effettuate fuori casa che rappresentano il 29% del totale e che hanno costi decisamente più elevati.
Nei prossimi pezzi vi racconterò invece le principali debolezze dell’auto elettrica, vi sfaterò un po’ di pregiudizi e complotti dietro la mobilità elettrica e vi racconterò come vanno le cose nel nostro angolino di mondo.