Mocca (Fdi): «Le politiche giovanili non sono un tema esclusivo…»
Il candidato al consiglio comunale punta il dito contro il centrosinistra: «La chiusura del vecchio centro giovani in Via Crova, all’epoca il sindaco era Paolo Mascarino, e Gianni Crisafulli il suo vice»
CASALE – Gabriele Mocca, candidato al consiglio comunale di Casale tra le fila di Fratelli d’Italia, una delle quattro liste che sostengono Emanuele Capra, interviene sul tema delle politiche giovanili.
Lo fa puntando il dito contro il centrosinistra.
«È importante, e per molti versi un bel segnale che la questione delle politiche giovanili sia centrale nel confronto a cui tutti saremo chiamati a prendere parte tra meno di un mese; ma è ancora più importante che, non solo il dialogo, ma a tutti gli effetti la coprogettazione con il mondo giovanile, perché solo i giovani possono fare della loro crescita personale il futuro di tutti, vengano trattate in modo realmente nuovo, personale, e soprattutto libero da ogni strumentalizzazione, che non farebbe che depotenziare ogni battaglia portata avanti in tal senso. Oggi dà da pensare come, in particolare, una certa parte politica, si approcci al tema come ad un cavallo di battaglia esclusivo, quando nel recente passato membri della stessa fazione si sono visti protagonisti di provvedimenti come, su tutti, la chiusura del vecchio centro giovani in Via Crova, all’epoca il sindaco era Paolo Mascarino, e Gianni Crisafulli il suo vice; atti mai rinnegati che a prescindere dalle motivazioni remavano decisamente contro quelli che, legittimamente o meno che sia, sono i princìpi di socialità che gli stessi soggetti professano, peraltro princìpi che nella mia personale visione arrivo a condividere in gran parte, ma perché universali ancor prima che politici».
Prosegue Mocca: «Io stesso mi sono interessato, e per quanto concessomi impegnato in prima persona nel mondo dell’aggregazione giovanile, interfacciarmi con ragazzi d’ogni dove è stato fondamentale per fissare il mio pensiero in merito, e l’ho fatto ad un livello strettamente personale, solo successivamente rielaborando i frutti delle mie esperienze nell’ambito della politica “attiva”, che, ricordiamo, è solo una parte della politica a tutto tondo, quella per la quale noi tutti dobbiamo chiederci “Quali sono i bisogni che sento mancare e cosa migliorerei di quanto già presente, ma soprattutto, quali sono i miei bisogni che sento possano rappresentare anche i bisogni degli altri?”. Creare un mondo nuovo per i giovani, ma soprattutto con i giovani, più che mai non deve diventare una questione di partiti e di piantare bandiere, ma è una questione umana, che poi è la vera essenza del fare politica».