Botteon e Patanella. «La Bixio? Rimaniamo con i piedi per terra»
Le parole dei due esponenti di Fratelli d'Italia
CASALE – Fabio Botteon ed Ester Patanella, rispettivamente capogruppo uscente e consigliere di Fratelli d’Italia, entrambi candidati alle prossime elezioni di Casale, propongono una riflessione sul futuro dell’ex caserma Bixio, un tema recentemente tornato d’attualità per i progetti di creazione di un campus paventati dalla coalizione che sostiene Riccardo Calvo. Di seguito in forma integrale il loro intervento.
La Bixio avrà ancora un futuro?
La destinazione della caserma Bixio è un argomento che ricorre periodicamente. Avere una struttura così imponente inutilizzata fa riflettere su un suo possibile riutilizzo. Negli anni scorsi, come negli ultimi giorni, abbiamo letto più proposte da parte sia di cittadini sia di politici di lungo corso, ma che chiaramente aprivano il libro dei sogni e davano sfogo a desideri che non nascondiamo di avere, ma che conoscendo minimamente le cose sappiamo essere irrealizzabili.
Partiamo da un problema di fondo, che al momento risulta insormontabile e riguarda la proprietà della struttura; essa non è nel novero delle proprietà immobiliari del comune di Casale, bensì fa parte del demanio militare, che dal momento della chiusura nel 1999, non ha più investito alcunché per quel bene, attendendo probabilmente un acquirente, che fosse pubblico o privato poco importava, per una struttura che definire gigantesca è dir poco.
Sappiamo perfettamente, da una ricognizione di alcuni anni fa, che il piazzale centrale è diventato una foresta con un alto tasso di forestazione, in un metro quadrato fu calcolata la presenza di due decine di essenze arboree. Il piazzale centrale, faccio notare, che era asfaltato, e da questa situazione si può facilmente immaginare lo stato dei luoghi di tutta l’area, che sì meriterebbe una soluzione, ma probabilmente sarebbe troppo gravosa per le casse del nostro comune.
La risposta al problema dei costi secondo la nostra controparte viene dal PNRR, eh già, a fronte di 209 mld di euro che la nostra nazione ottenne grazie ai calcoli di un algoritmo, di cui quasi il 50% a debito, cosa sarà mai la ristrutturazione per il riuso di una caserma ormai purtroppo fatiscente. Le finalità di utilizzo del finanziamento sono vincolati da specifiche direttive per orientarne la spesa. Questi gli assetti strategici indicati dall’Europa.
Transizione digitale e innovazione,
Transizione ecologica,
Inclusione sociale e riequilibrio territoriale.
Ogni progetto o iniziativa deve necessariamente rientrare in questi parametri, deve dimostrare la proprietà del bene, e che l’iniziativa rispetti uno di questi parametri . Ovviamente va allegata una progettualità con computo metrico, analisi dei costi e obiettivi derivanti dal rapporto costi/benefici.
Ho voluto precisare la situazione attuale nella quale si trova la nostra amata Bixio e come lei tantissime altre Caserme dismesse. Purtroppo il degrado e l’impossibilità dei comuni ad intervenire ci lasciano l’amaro in bocca…forse qualche decennio fa con altre modalità e situazioni si poteva intervenire.
Oggi, ad esempio, intervenire per portare tutte le scuole lì, con strutture sportive e di ogni altro tipo, come qualcuno ha già indicato negli anni scorsi non tiene conto di tre fattori principali, e ne indichiamo solo tre per brevità e non tediare eccessivamente il lettore.
- 1º Trasporti e strade, perché quella zona della città non è stata studiata e predisposta per tale scopo, e già questo potrebbe bastare a farvi pensare che cosa sarebbe il traffico cittadino negli orari tipici della vita scolastica in quella zona.
- 2º Le attuali scuole, palestre, che rimarrebbero chiuse, inutilizzate, ed ogni attività di commercio lì vicino che perde lavoro indotto dalla presenza delle scuole, dal passaggio dei genitori, un approccio utilissimo direi.
- 3º il 2026 è troppo vicino perché tutto ciò possa essere realmente nel timing del PNRR, acquisizione, bandi per la progettazione, bandi per la ristrutturazione e apertura della stessa. Troviamo come esempio calzante pur essendo più piccolo il Cova (la nuova Trevigi) che ha avuto necessità di un tempo di circa 4 anni per essere completamente terminato (anche se il giardino sta per essere terminato adesso), un investimento di alcuni milioni di euro (6/7) che sarebbe da chiudere dopo 8/10 ipotetici anni di utilizzo, quando il presunto campus modello statunitense fosse pronto.
Anziché pensare a cose non propriamente alla nostra portata, cerchiamo di rimanere coi piedi a terra. Rimangono certamente molti sogni nel cassetto per quella struttura che potrebbe essere quasi qualsiasi cosa un giorno, ma che sia razionale, utile e non un buco nero nelle casse della nostra Casale, che abbiamo in testa e nel cuore.