Domenico Priora candidato regionali per Piemonte Popolare
Ufficialità per l'attuale sindaco di Gabiano
GABIANO – Domenico Priora si candiderà per Piemonte Popolare alle prossime elezioni regionali. «È una figura molto conosciuta e stimata nella sinistra della nostra provincia. La sua lunga militanza, sempre all’interno di una sinistra non arresa all’esistente, si è sviluppata sia lungo diverse lotte sociali e politiche, sia nello svolgimento di ruoli amministrativi». Priora è stato consigliere e assessore al lavoro in provincia di Alessandria e sindaco nel comune di Gabiano.
«Mi candido alle regionali – ha dichiarato Domenico Priora – per potere mettere la mia esperienza al servizio dell’unica lista fuori dal sistema dei partiti di centro destra e centro sinistra. In troppe occasioni questi schieramento hanno agito in modo materialmente indistinguibile dalle persone. Basta l’esempio della sanità: lo smantellamento del sistema della salute pubblica di Cirio è sotto gli occhi di tutti, ma voglio ricordare che il taglio di posti letto l’ha operato pure Chiamparino.
Noi invece proponiamo una sanità totalmente pubblica, attenta alla medicina territoriale, alle persone più anziane e fragili, alla prevenzione. Bisogna tornare a una programmazione seria, a un piano socio sanitario regionale, anche per affrontare il nodo delle liste di attesa.
Da amministratore so bene poi quali fragilità abbiano i luoghi che abitiamo. Deve cessare il consumo di suolo, mentre la cura del territorio deve diventare centrale, anche perché può sviluppare lavoro buono e stabile.
Ho lottato di recente contro la folle idea di avere il deposito nazionale per i rifiuti nucleari a Trino, proprio perché penso che il nucleare non sia la risposta al problema ambientale ed energetico delle nostre comunità, che invece dovrebbero vedere allontanate le scorie al più presto in luogo sicuro. Si punti invece alle energie rinnovabili fatte bene. Per questo la Regione deve intervenire per porre fine alla deroga verso i comuni, che troppo spesso non hanno le competenze per potersi opporre a soggetti privati che mirano a un immediato profitto.”
La dignità, la sicurezza e la giusta retribuzione del lavoro devono tornare al centro di ogni politica occupazionale e manifatturiera, ricercando una via che non lasci mano libera a una imprenditoria che programma spesso solo il proprio interesse a breve termine.
Non dimentico poi che occorre un nuovo modello agricolo che contrasti l’applicazione dei processi industriali nella produzione agro-alimentare, garantendo una migliore qualità alimentare per tutti i consumatori, l’accesso alla terra, bene comune, per una nuova generazione di agricoltori, attraverso il finanziamento di strumenti legislativi regionali già esistenti (dalla banca della terra alle associazioni fondiarie), che possano guadagnarsi da vivere utilizzando metodi di produzione rispettosi dell’ambiente e della dignità di chi lavora, braccianti compresi».