Casale, la sala stampa del ‘Palli’ intitolata a Gianni Turino
Oggi, sabato 8, una giornata ricca di eventi. Parla Vittorio, il figlio di Gianni
CASALE – Ha descritto per decenni vicende e personaggi del mondo nerostellato e oggi (sabato 8 giugno), in un “Natal Palli” che per moltissimi anni è stata la sua seconda casa, si celebrerà il ricordo con l’intitolazione (alle 18) della sala cronisti dello stadio, Gianni Turino un signore del calcio!
L’idea è stata sviluppata grazie alla collaborazione del figlio Vittorio (ex dirigente nerostellato, nell’ultima stagione al Pdha in serie D) con l’associazione “Stella e Caliga” più l’aiuto di Stefano Torchio; la cerimonia sarà preceduta da un incontro amichevole tra vecchie glorie nerostellate e vecchi rappresentanti del calcio monferrino. A fine primo tempo prevista la consegna della targa alla moglie di Gianni Turino, poi alle 19 terzo tempo per tutti. Tra i nomi di spicco si fanno quelli dellex mister Ezio Rossi, gli ex presidenti Gaffeo e Appierto e poi un nugolo di ex calciatori da Luxoro e Primizio a Cafferata e Isoldi fino a Cardini e Marianini. Abbiamo chiesto a Vittorio Turino di descriverci le sue sensazioni
Buongiorno Vittorio, da cosa nasce questa giornata per te, ma per tutti i casalesi, molto importante?
L’idea nasce dalla volontà di intitolare qualcosa alla memoria di papà, al suo impegno ed al suo amore per il Casale. Lo sviluppo della stessa si e’ materializzato grazie all’ aiuto dell’ associazione “Stella e Caliga, di Marco Francia e dell’amico Stefano Torchio”
Ci racconta di suo papà e il Casale?
Papà prima di tutto era un grande innamorato del Casale, professionalmente ne ha scritto per decenni ed a tutti i livelli. Ha collaborato con moltissime testate, specialmente Tuttosport e Vita Casalese e Il Monferrato, ma anche Gazzetta di Parma ed altre ancora; parliamo degli anni che vanno dai 70 ai 90, allora il Casale era stabilmente in C e parecchie volte scrisse dei pezzi per testate di squadre che a Casale non mandavano l’inviato.”
Che giornalista era Gianni Turino?
Papà era una penna vecchio stile, sapeva essere pungente e provocante ma non oltrepassava mai il limite del rispetto e dell’educazione; il suo modo di scrivere la partita era particolare, non si limitava alla descrizione azione per azione, ma raccontava l’ambiente, le emozioni, i momenti. E poi faceva tutto a memoria, all’epoca internet, i telefoni od i computer erano inimmaginabili, più di una volta l’ho visto dettare al telefono il pezzo…a memoria! Una cosa difficilissima!”
Non solo articoli, sui Neri papà ha fatto anche dei libri…
Già, conosceva la storia del Casale nei minimi dettagli, personaggi, aneddoti lontani, fatti particolari; raccontava romanzando ma non ha mai inventato nulla, ad esempio di quando quella volta al “Palli” Bertu Mazzucco marcò Meazza annullandolo. Ho avuto la fortuna di sentirlo raccontare in diretta!
E per lei, invece, cos’è il Casale?
La mia squadra, la mia vita in un certo senso, mi lega a papà in maniera indissolubile. Ricordo quando bambini portava allo stadio me e mio fratello raccontandoci l’importanza di quella maglia e le sue storie. Ho mille momenti nerostellati da raccontare, dall’infanzia all’esperienza come dirigente, insomma…una vita!”
Un aneddoto su papà ce lo racconta?
Primi anni 80, ero un ragazzino e giocavo nella Valentinese, una delle tante squadrette giovanili della Casale di quei tempi, Trombin che era il portiere dei Neri era un nostro dirigente; successe che in una gara di campionato prese un gol su pallonetto da molto distante perché era fuori dai pali, papà gli diede un cinque in pagella e lui, all’ allenamento mi fermò e mi disse di dire a papà che non capiva nulla di calcio moderno perché il portiere doveva stare al limite dell’ area. Riportai il tutto a casa e lui, che riteneva Trombin un portiere da serie A (era arrivato fino alla primavera della Lazio) mi disse “Digli che magari ha ragione, ma il gol lo ha subito lo stesso!” finì il tutto con una pacca sulla spalla. Ecco, il giornalismo di papà era sincero, generava a volte dei malumori ma poi tutto si chiariva, gli veniva sempre riconosciuta l’onestà intellettuale e la coerenza.
Cosa si aspetta da questa giornata?
Sicuramente una botta emozionale non da poco, ma anche una giornata conviviale nel quale tanti amici si ritroveranno…e sapere che e’ nel nome di papà mi rende ancora più felice!