Politica
Il commento
Anpi dopo la rissa alla Camera: «Regressione della democrazia»
Le parole della sezione casalese dopo i fatti che hanno portato alla sospensione di Amich
CASALE – Continuano, a una settimana di distanza, le reazioni alla rissa avvenuta alla Camera, avvenimento in seguito al quale è stato sospeso anche il parlamentare monferrino Enzo Amich.
Così la sezione Anpi di Casale: «I fatti avvenuti alla Camera dei Deputati lo scorso 12 giugno sono gravissimi! Da poco si è ricordato, proprio alla presenza dei parlamentari, la figura di Giacomo Matteotti, che per aver denunciato le violenze e le politiche fasciste è stato da questi ammazzato. Doverose, seppur lievi, le sanzioni comminate agli aggressori; incomprensibile invece quella verso l’aggredito perché in tal modo un’incontrovertibile aggressione viene derubricata a rissa di inferiore gravità. La Costituzione italiana, all’art.54 secondo comma, sancisce che “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, (…)”. È evidente che nell’aggressione del 12 giugno questo non è avvenuto. L’on. Enzo Amich, deputato di Fratelli d’Italia della nostra circoscrizione, è tra coloro che hanno preso parte alla deprecabile vicenda. Nelle dichiarazioni rilasciate ha dichiarato: “Me lo potevo evitare, lo so. Ma io non riesco ad accettare la mancanza di rispetto nei confronti di un ministro e dell’aula (…)”. L’on. Amich tenta di giustificare la sua azione dichiarando che “(…) c’è un limite alla pazienza umana. A un certo punto non si è più disposti ad accettare”. Quale sarebbe quindi questo limite: quello dettato dal suo umore oppure quello sancito dalla legge che non legittima alcuna aggressione? Da tempo inquietanti campanelli di allarme ci mettono in guardia dalla regressione che la democrazia sta subendo nel nostro Paese: i fatti del 12 giugno confermano i nostri timori».