Alessandria Calcio, nel silenzio del Moccagatta vuoto inizia la settimana della verità
Via led, schermo, attrezzature. 'Resiste' il campo. Un'altra società dall'Inghilterra in aiuto?
ALESSANDRIA – Il Moccagatta ha una vita propria. Parla, racconta, trasmette emozioni.
Anche sofferenze e fatiche: entrare nello stadio, camminare sull’erba, aprire le porte del magazzino, dello spogliatoio, della sala stampa trasmette un senso di vuoto, di incertezza, di preoccupazione. E domande, tante, che ruotano tutte attorno a quella principale: che sarà dell’Alessandria Calcio e della sua ‘casa’?
Resiste il manto erboso, irrigato e tagliato da un dipendente che, come gli altri sei, è senza stipendio da tre mesi abbondanti, eppure lavora, come gli altri. Anche all’interno è tutto in ordine e pulito: si dovesse giocare fra poche ore, sarebbe tutto pronto.
Via (quasi) tutto
Beh, non proprio: attorno al campo i led sono spartiti, l’Italtelo li ha ritirati, come a ogni fine stagione, per la manutenzione, ma la ditta è partner della Lega Pro e i Grigi non sono più nel calcio professionistico.
Dalla sala stampa è scomparso lo schermo, ritirato anche quello: sono rimaste due cornici, qualche filo e una presa. Per la cronaca, lo smantellamento è avvenuto poche ore dopo la conferenza stampa dell’annuncio del 35 per cento al fondo inglese, già in quel momento dissolto nelle nebbie.
Vuoto l’ufficio occupato dalla Juventus Next Gen e, anche, il locale con il materiale che serviva per allestire gli spazi nei giorni di gara e quello con le attrezzature per i lavori sul campo e per segnarlo.
E’ rimasta solo una vecchia macchinetta che, però, è da riparare e il trattorino necessita di manutenzione. Che costa.
Nel magazzino ci sono scaffali praticamente vuoti, quel che rimaneva tra maglie, pantaloncini e tute è stato inscatolato
E sui tavolini del bar, chiuso, ci sono un paio di bottiglie e qualche bicchiere: tutto è rimasto come l’ultimo giorno di apertura, l’8 giugno, per la tappa di ‘Campioni in Tour’.
Anche il bar dello stadio ‘paga’ le incertezze e la crisi dei Grigi
Settimana da dentro o fuori
In questo scenario surreale si scrive il futuro dell’Alessandria. Sono i giorni del ‘dentro o fuori’: pagamenti di tre mesi di stipendi e contributi ai tesserati entro mercoledì 10, condizione per l’iscrizione alla D, da fare entro le ore 18 di venerdì 12 luglio.
Cosa serve? 500mila euro, disponibili già domani mattina, per avere il tempo per effettuare i bonifici. Da dove arriveranno? Ci sarebbe un’altra società, sempre con sede in Gran Bretagna, ma i soci sarebbero italiani e sarebbe stato il dg Gianfranco Multineddu a creare il contatto con l’attuale dirigenza.
Il condizionale è d’obbligo visto il precedente d’Oltre Manica
Una somma che sarebbe vincolata all’acquisizione di quote: basterà, visto che il tempo per un controllo sui conti non c’è?
Conti e deferimenti
Altro elemento: su quale conto saranno versati, se arriveranno, questi soldi? Su quello di Alessandria 2023, che, però, non è quello ‘dedicato’ dell’Alessandria in Figc (sul quale c’è sequestro giudiziale).
Dunque, a condizione di avere la somma, il rischio di essere nuovamente deferiti, con sanzioni e penalizzazioni, è una certezza, ma alla proprietà interessa l’iscrizione (per la quale sono richiesti circa 48mila euro tra quota e fideiussione).
Svuotata anche la sala stampa del Moccagatta
A proposito di deferimenti: l’11 il Tribunale federale si pronuncerà su uno dei due ancora in attesa di giudizio.
E non è da escludere che ci siano già in atto procedure di liquidazione giudiziale, avviate da ex dipendenti, anche di questa stagione, o direttamente dalla Procura.
Iniziano i cinque giorni più difficili. Sempre che si possa arrivare al 12 luglio.