Contro l’autonomia differenziata già mezzo milione di firme
Si vuole ottenere il referendum abrogativo. Le parole di Alberto Deambrogio
CASALE – La raccolta firme per promuovere un referendum abrogativo contro la legge sull’Autonomia Differenziata ha raggiunto un significativo traguardo: 500.000 firme in pochi giorni. Il segretario regionale piemontese di Rifondazione Comunista, Alberto Deambrogio, ha espresso entusiasmo per il risultato, definendo la legge come una “norma eversiva” che deve essere abolita senza compromessi. Deambrogio ha sottolineato l’importanza di continuare la raccolta firme fino al termine legale.
Una Mobilitazione Nazionale
Deambrogio ha evidenziato che le persone che hanno firmato, sia ai banchetti sia online, hanno dimostrato una chiara opposizione alla legge, chiedendo un’abolizione completa piuttosto che modifiche parziali. Ha inoltre invitato le Regioni a guida centro-sinistra a riflettere sull’attuale situazione del paese.
Prospettive Future
Secondo Deambrogio, il prossimo passo sarà affrontare la sfida del raggiungimento del quorum dopo l’eventuale decisione di ammissibilità della Corte Costituzionale. Ha affermato che la mobilitazione deve continuare, con una campagna di informazione capillare per sensibilizzare l’opinione pubblica sugli effetti negativi dell’Autonomia Differenziata, che minaccia l’uniformità dei diritti sanciti dalla Costituzione. Deambrogio ha anche collegato la lotta contro l’Autonomia Differenziata a battaglie sociali più ampie, come la richiesta di un salario minimo dignitoso e la difesa della Sanità Pubblica. Ha sottolineato la necessità di mantenere la mobilitazione su questi temi cruciali per garantire diritti equi e universali.
Scenario in Piemonte
In Piemonte, Deambrogio ha criticato l’idea che l’autonomia possa portare benefici economici locali, definendola una “illusione”. Ha avvertito che l’Autonomia Differenziata potrebbe portare a contratti locali meno favorevoli e a una spinta verso la privatizzazione dei servizi sanitari, con gravi conseguenze per l’istruzione pubblica, che rischierebbe di essere influenzata da interessi politici locali.
Deambrogio ha concluso ribadendo l’importanza di una mobilitazione continua e di una informazione capillare per contrastare l’Autonomia Differenziata e preservare i diritti sanciti dalla Costituzione.