Hiroshima e Casale unite nella resilienza a guerra e amianto
La piantumazione di un albero nato da un Hibakujumoku, sopravvissuto al bombardamento.
CASALE – Da ieri, 79esimo anniversario della prima bomba atomica sul Giappone, c’è un po’ di Hiroshima a Casale Monferrato. La cerimonia, al giardino Urban2 (al Rotondino, a poche decine di metri dal parco Eternot), a cura di Librarti in collaborazione con Yamato e con l’egida del Comune, ha portato alla piantumazione di un albero, un bagolaro, nato da un Hibakujumoku, sopravvissuto al bombardamento.
Un evento dal forte contenuto emotivo quello che ha legato le sofferenze del popolo nipponico e la battaglia della comunità monferrina contro l’amianto, nel segno della resilienza.
A renderla oltremodo significativa la presenza del console generale giapponese a Milano Toshiaki Kobayashi, ma pure di tanti esponenti dell’Afeva, guidati da Giuliana Busto. Accompagnata dalle note del violoncello, la cerimonia è stata introdotta dagli interventi, oltre che del console, di Barbara Corino di Librarti, degli esponenti di Afeva (Busto e Assunta Prato), dell’assessore all’ambiente Cecilia Strozzi, della “Degio”, Daniela Degiovanni, il medico simbolo della lotta alle conseguenze della fibra killer: «I malati sono stati il mio libro più istruttivo».
Momento clou la piantumazione stessa, con i presenti che hanno scritto il loro nome sulle pietre, lasciate a contorno del fusto di un albero del quale sarà Librarti a prendersi cura nel tempo. A conclusione, tè freddo giapponese preparato dalla tea sommelier Silvia Miglietta e piccole gru origami preparate da Cristina Miglietta in omaggio a tutti i partecipanti, numerosi nonostante il caldo intenso.