Dal Texas a Terruggia alle ricerca della storia dei Coggiola
Una coppia di turisti americani, discendenti di una famiglia ex monferrina, è stata recentemente ospite del Comune di Terruggia per (ri)scoprire le proprie origini e le tradizioni del Monferrato
TERRUGGIA – Una giornata speciale ha avuto luogo sabato 5 ottobre a Terruggia, quando Denise e David Coggiola sono arrivati da Dallas per riscoprire le loro radici familiari. Accolti nella Sala Consiliare e nell’Archivio storico dal sindaco Maria Luisa Musso, dal vicesindaco Paola Berra, e da alcuni amministratori e volontari, hanno ricevuto assistenza e preziose informazioni per ricostruire la storia della loro famiglia.
Grazie all’interprete Fausta Debernardi e con l’aiuto dei volontari Antonella Musso e Franco Patrucco, hanno potuto visionare i documenti storici riguardanti il loro trisavolo Carlo Coggiola, il bisnonno Eugenio, e il nonno Luigi. La ricerca ha rivelato che Eugenio Giuseppe Lodovico Coggiola, nato a Terruggia il 21 luglio 1866, emigrò nel 1913 con la moglie Maddalena Grassi e il figlio Luigi, allora dodicenne, in America in cerca di fortuna.
Un dettaglio curioso riportato da David riguarda il fatto che Eugenio portò con sé alcuni strumenti per fare la pasta in casa, come la rotellina e il mattarello, usati negli anni successivi per mantenere vive le tradizioni culinarie monferrine, inclusa la preparazione degli agnolotti. Questa tradizione è stata tramandata fino al padre di David, Lawrence, che continua a preparare la Bagna Cauda una volta l’anno.
Commosso, la coppia Coggiola ha promesso di tornare con la loro famiglia allargata. Dopo un piccolo rinfresco offerto dal sindaco con prodotti locali, hanno visitato la Chiesa Parrocchiale, il centro storico di Terruggia, la chiesetta di San Grato, il giardino di Palazzo Arborio, e la casa del bisnonno in via Umberto I, grazie alla gentilezza degli attuali proprietari.
Una storia che testimonia la forza delle radici e l’amore per la terra d’origine, il Monferrato e Terruggia, tramandati per quattro generazioni. Ma anche un segno della bellezza dei luoghi e del calore umano che ancora oggi si percepisce.