Matteo Philippe. Trasporti Casale-Alessandria: «C’è da migliorare!»
Il giovane, ideatore della protesta “Io non mostro più il biglietto”, si confronta su ritardi, disservizi e necessità di riforme per i pendolari piemontesi
CASALE – Matteo Philippe, studente casalese di 18 anni, ha dato vita lo scorso anno alla protesta “Io non mostro più il biglietto” sulla tratta ferroviaria Casale-Alessandria, coinvolgendo pendolari e studenti in una forma di disobbedienza civile nata dai frequenti disservizi che impedivano l’arrivo puntuale a scuola o al lavoro. Il gesto di Matteo, nonostante l’acquisto regolare del biglietto mensile, si è basato sul rifiuto di mostrarlo per protestare contro il servizio inefficiente e ha ottenuto una forte attenzione mediatica.
«Mi sembrava ingiusto dover pagare per un servizio che non funzionava adeguatamente e che incideva sulla mia formazione», racconta. Philippe ha coinvolto i pendolari, distribuito volantini e avviato una petizione su Change.org, raggiungendo oltre 500 firme e riscuotendo interesse a livello nazionale.
Weekend e orari serali
A oggi, i disservizi sono stati parzialmente risolti: la tratta registra ora l’80% di puntualità, con un ritardo medio di un solo minuto, come indicato nel Rapporto COMIS di settembre. Tuttavia, Philippe evidenzia che esistono ancora problemi significativi. Uno dei più urgenti è la mancanza di treni nelle ore serali e nei weekend, con l’ultimo treno serale alle 18:35, situazione che penalizza chi lavora a Alessandria. Anche la promessa di ripristinare il treno serale delle 19:35, avanzata dall’ex sindaco di Casale, oggi assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi, non è al momento ancora stata mantenuta, così come il presidio di Polfer alla stazione di Casale, un punto debole per la sicurezza.
Matteo lamenta anche il servizio limitato del sabato, in cui l’ultimo treno parte alle 16:35, rendendo difficile per i lavoratori rientrare e influendo negativamente sul turismo monferrino. «Casale Monferrato, la cosiddetta “Capitale del Monferrato”, dovrebbe essere meglio collegata. La carente offerta dei trasporti ostacola il movimento turistico e l’economia locale», osserva.
Il costo dell’abbonamento
Un altro punto critico è il costo dell’abbonamento, aumentato di recente, che per i pendolari casalesi arriva a 93 euro mensili senza agevolazioni per gli studenti, a differenza di altre città come Milano, dove gli studenti pagano solo 22 euro per l’abbonamento urbano.
«La situazione attuale, dove la provincia di Alessandria riceve il minimo finanziamento per il trasporto pubblico locale nonostante la sua posizione strategica, limita gravemente le possibilità di sviluppo. Mi chiedo perché non si investa di più nel trasporto pubblico», continua Matteo, sottolineando che «i mezzi pubblici non dovrebbero essere una questione politica, ma di giustizia sociale e ambientale».
Philippe ha lanciato un appello alla Regione Piemonte e agli enti competenti affinché si impegnino per un sistema di trasporto pubblico più sostenibile, efficiente e accessibile. «Nel 2024, costringere le persone a dipendere dall’auto è inaccettabile, soprattutto in un contesto di emergenza climatica».