Addio a Ferrarotti, pioniere della sociologia italiana
Aveva 98 anni. Era di origini trinesi
ROMA – È morto ieri a Roma il sociologo ed ex deputato italiano Franco Ferrarotti.
Era nato nel 1926 a Palazzolo Vercellese. Le sue radici, strettamente legate alla città di Trino, sono state sempre ricordate con affetto, stabilendo un legame particolare con il territorio e con le persone. Ferrarotti è stato uno dei fondatori della sociologia in Italia e ha mantenuto fino all’ultimo un’attività intellettuale vivace, con una curiosità instancabile e una produzione letteraria che ha attraversato i decenni.
Così lo ricorda Alberto Deambrogio: «Era un intellettuale di caratura internazionale – scrive Deambrogio – uno scrittore inesausto, che ha saputo attraversare un secolo da protagonista, con idee e passione». Ferrarotti non è stato solo un accademico, ma anche un militante della sinistra, che si è sempre aperto ai giovani e ha mostrato una straordinaria capacità critica verso ogni aspetto della società.
La vita di Ferrarotti è stata segnata anche da momenti tragici della storia culturale italiana, come il ricordo di essere stato l’ultimo a cui Cesare Pavese telefonò prima del suo tragico gesto all’Hotel Roma di Torino. «Questo Paese, così disgraziato e zeppo di figure inqualificabili anche nell’accademia, gli deve molto» conclude Deambrogio, auspicando che il lascito intellettuale di Ferrarotti venga onorato come merita.