“La tragédie de Carmen” a Casale: l’opera racconta il femminicidio
Sabato 16 novembre il capolavoro di Bizet rivisitato da Peter Brook va in scena con l’Impresa Lirica Tamagno e una Carmen dalle sfumature moderne
CASALE MONFERRATO – Sabato 16 novembre, alle ore 20:30, il Teatro Municipale di Casale Monferrato ospiterà “La tragédie de Carmen”, una rivisitazione drammatica e musicale dell’opera di Bizet curata dal regista Alberto Barbi e dall’Impresa Lirica Francesco Tamagno. La produzione, parte del Circuito Lirico Piemontese, segue l’adattamento ideato da Peter Brook e vede la figura di Carmen incarnare temi attualissimi come quello del femminicidio.
«Profondamente femmina, spirito guerriero e anche madre» è la descrizione di Barbi della sua Carmen, ispirata a un’immagine di donna forte e indipendente, simile all’eroina Beatrix Kiddo di “Kill Bill”. In questa versione teatrale, riappare il marito della protagonista, Garcìa, un personaggio presente nella novella originale di Mérimée ma assente nel libretto tradizionale di Bizet.
La prima eroina lirica vittima di femminicidio
La Carmen di Bizet è considerata la prima eroina della lirica a subire una morte violenta in scena, rappresentando un femminicidio. La protagonista, zingara andalusa, rivendica il proprio diritto alla libertà, pur consapevole del tragico destino che l’attende. La sua scelta di vivere l’amore con totale indipendenza e senza vincoli è motivo di conflitto con la morale maschilista dell’epoca.
Il direttore artistico della Lirica Tamagno, Giuseppe Raimondo, dichiara: «Il Circuito Lirico Piemontese rappresenta un esempio virtuoso di sinergia tra istituzioni pubbliche e private. Grazie a questo progetto, l’opera lirica è tornata stabilmente nei teatri piemontesi. Vogliamo diffondere questo genere a un pubblico ampio, non necessariamente elitario».
Carmen: una donna libera e moderna
Barbi accentua la modernità di Carmen, vista come una figura femminile libera e audace: «Carmen difende il diritto alla propria sensualità, un tratto che spaventa gli uomini e che, alla fine, la conduce a una morte violenta». L’allestimento scenico è minimalista, con pochi elementi scenici, seguendo l’idea di Brook di focalizzare l’azione sull’interazione dei protagonisti.
«Il tema del femminicidio è reso evidente nel finale, quando Carmen viene uccisa in modo vigliacco, colpita alle spalle dal geloso Don José», continua Barbi, descrivendo un gesto che rappresenta un disperato tentativo di possesso.
Un’opera essenziale e intensa
La versione di Brook riduce l’opera a quattro protagonisti principali – Carmen, José, Micaela ed Escamillo – senza cori né intermezzi. La direzione musicale è affidata a Takahiro Maruyama, che sottolinea: «In Italia, il bel canto deve avere un ruolo centrale, soprattutto quando si tratta di raccontare le emozioni dei personaggi».
Irene Molinari, mezzosoprano, interpreterà Carmen; Danilo Formaggia sarà Don José, mentre il basso Jung Jaehong vestirà i panni di Escamillo. Infine, il ruolo di Micaela sarà interpretato dal soprano Marta Leung, nota per la sua grazia scenica e la voce morbida.
Biglietti e informazioni
- Biglietti (inclusi diritti di prevendita):
- Platea e palchi: 26 euro
- Under 30 e loggione: 21 euro
- Under 18: 16 euro
- Acquisto su Vivaticket: La tragédie de Carmen
- Informazioni e prenotazioni: Lirica Tamagno: 389 0606202 – liricatamagno.to@gmail.com