Mozione per il riutilizzo sociale dei beni confiscati a Casale
I consiglieri di “Casale, Davvero!” propongono l’acquisizione e la valorizzazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata.
CASALE MONFERRATO – È stata presentata una mozione comunale dalla coalizione “Casale, Davvero!” per avviare il processo di acquisizione e riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata presenti sul territorio. La proposta è firmata dai consiglieri comunali Alice Russo (Casale per i Giovani, prima firmataria), Riccardo Calvo e Francesco Soffiantino (Casale Ci Siamo), e Gianni Crisafulli, Ramona Bruno, Enrico Bruschi, e Maria Fiore (PD).
Un’azione simbolica e sociale
La mozione sottolinea l’importanza di valorizzare i beni confiscati, in particolare quelli immobili, come strumenti simbolici e pratici per promuovere giustizia sociale e riscatto comunitario. «Questi beni rappresentano luoghi simbolo del potere mafioso che possono essere trasformati in spazi di riscatto e dignità al servizio della comunità», si legge nella proposta.
In Italia, i beni confiscati sono oltre 23.000, di cui circa 14.000 già destinati agli enti locali e pronti per il riutilizzo da parte dei cittadini. Molti di questi sono gestiti da associazioni no profit, cooperative sociali, scuole e comunità locali che ne fanno un uso sociale ed educativo.
I beni confiscati a Casale Monferrato
La mozione segnala la presenza di due beni confiscati alla criminalità organizzata a Casale Monferrato, situati in via Garibaldi n. 49 e Regione Argine Malpensata n. 15. Secondo il monitoraggio effettuato dall’Agenzia Nazionale per i Beni Sequestrati e Confiscati alla Criminalità Organizzata (ANBSC) e dall’associazione Libera, il Piemonte è tra le regioni più colpite dalla presenza della ‘ndrangheta.
Gli impegni richiesti alla Giunta
I consiglieri firmatari propongono un impegno concreto da parte del sindaco e della giunta comunale:
- Acquisizione dei beni confiscati attraverso la procedura definita dall’ANBSC, sensibilizzando la cittadinanza su giustizia e responsabilità collettiva.
- Progettazione partecipata e formazione per trasformare i beni in risorse utili a promuovere sviluppo locale e coesione sociale.
- Partecipazione ai bandi regionali previsti dalla legge 18 giugno 2007, n. 14, che garantiscono contributi fino al 50% per il recupero e l’adeguamento dei beni confiscati destinati a fini sociali.
Questa iniziativa si inserisce in un contesto più ampio di prevenzione della criminalità organizzata e di promozione di progetti sociali che sfruttino i beni confiscati come risorsa per il territorio. La mozione fa appello a uno strumento chiave, il sito beni sequestrati e confiscati, per garantire trasparenza e partecipazione attiva nel processo di destinazione e utilizzo dei beni.