Deambrogio, “Malati cronici, la Regione ne riconosca i diritti”
Il commento del segretario regionale del Prc - Se
CASALE – “In Piemonte, i malati cronici non autosufficienti continuano a essere tra i più penalizzati”. Lo dice Alberto Deambrogio, segretario regionale piemontese del PRC-SE, che sottolinea come la Regione non riconosca pienamente i diritti di questa categoria di persone, lasciandole in una condizione di limbo, priva di tutele certe.
Liste d’attesa e costi insostenibili
“Le delibere introdotte con il piano di rientro regionale hanno aggravato la situazione, generando liste d’attesa insostenibili e poco trasparenti. Spesso i malati più gravi non riescono a ottenere la convenzione sanitaria cui avrebbero diritto, finendo per sostenere non solo le spese alberghiere delle RSA, ma anche quelle sanitarie” continua Deambrogio.
Secondo Deambrogio, questa situazione contrasta con la normativa nazionale, che prevede che almeno la metà dei costi sia coperta dalla sanità regionale. “La giunta Cirio, che si vanta di non alzare le tasse, fa invece pagare importi rilevanti a chi si trova in condizioni di bisogno estremo”, dichiara il segretario del PRC-SE. Questo porta molti non autosufficienti a rivolgersi a strutture inadeguate o a sostenere spese insostenibili.
I numeri della crisi
“Il problema riguarda oltre 15.000 ricoverati in RSA senza convenzione, con rette che possono raggiungere i 3.000-4.000 euro al mese, e migliaia di persone costrette a pagare autonomamente badanti per l’assistenza quotidiana. Inoltre, le prestazioni domiciliari si rivelano del tutto insufficienti, mentre i voucher introdotti dall’Assessore Marrone sono una regalia e non un diritto“.
La necessità di interventi strutturali
Deambrogio invita l’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi a considerare con urgenza gli esborsi a cui sono obbligati i non autosufficienti. “Mentre si discute di aumenti per i direttori delle ASL, sarebbe più opportuno intervenire per rivedere le delibere che non garantiscono il diritto alle cure sanitarie”, sottolinea. “Anche il TAR del Piemonte ha ribadito recentemente questo diritto, richiamando l’attenzione su un sistema che necessita di bonifiche normative e di un nuovo piano socio-sanitario”.
Il sostegno di Rifondazione Comunista
“Il diritto alla salute non deve rimanere una pia illusione per le persone più fragili”, conclude Deambrogio.