A Santa Maria del Tempio si rinnova la tradizione del Pan&Vin
La “vecia” brucerà il 6 gennaio 2025: 38 anni di storia per celebrare il nuovo inizio e il legame tra Piemonte e Veneto
SANTA MARIA DEL TEMPIO – La tradizione del Pan&Vin torna a illuminare il cielo di Santa Maria del Tempio, celebrando il legame tra le radici piemontesi e venete della comunità. Lunedì 6 gennaio 2025, alle ore 18, il tradizionale falò della “vecia” chiuderà le festività natalizie, simbolo di un nuovo inizio e di speranza per l’anno a venire.
Una tradizione lunga 38 anni
Nata nel gennaio del 1987, su iniziativa di un gruppo di volontari, la manifestazione rappresenta un momento di unione per la comunità locale. Il falò, con il suo bagaglio simbolico, richiama antiche credenze contadine:
- La vecchia che brucia rappresenta la fine dell’anno passato e l’inizio di quello nuovo.
- I dolci della Befana simboleggiano i semi dell’anno futuro.
- Le faville del falò, osservate con il naso all’insù, svelano presagi sull’abbondanza del raccolto.
Come recita il proverbio:
«Pane e vino,
la pinza sotto il camino.
Faville a ponente, pannocchie niente,
faville a levante, pannocchie tante.»
Il programma
Il 6 gennaio, il falò sarà accompagnato dai sapori autentici della tradizione veneta: pasta e fagioli, buon vino e i canti degli Alpini, creando un’atmosfera conviviale e carica di emozione.
Inoltre, la Bottega dell’Ottimismo, aperta fino al 6 gennaio, offrirà l’opportunità di acquistare piccoli doni, con il ricavato devoluto al progetto Bucolicò, nato per valorizzare il patrimonio agricolo e culturale della frazione.
Progetti futuri
Il nuovo anno si preannuncia ricco di sfide e traguardi. Dopo l’inaugurazione di Piazza Giovanni Manfredi lo scorso dicembre, la comunità di Santa Maria del Tempio lavorerà all’allestimento del Museo Agricolo, che diventerà il cuore pulsante di nuove iniziative culturali.