Casale, bilancio comunale e politica estera «Copione imposto dall’alto»
Politica
8 Gennaio 2025
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Il commento

Casale, bilancio comunale e politica estera «Copione imposto dall’alto»

Gigi Cabrino analizza il dibattito casalese, legandolo a scelte economiche dettate da Bruxelles e Washington

CASALE MONFERRATO – Il recente dibattito in consiglio comunale sul bilancio ha riproposto, secondo Gigi Cabrino (Movimento Sociale Fiamma Tricolore), un copione consolidato: una maggioranza che rivendica successi e un’opposizione che contesta le scelte amministrative. Tuttavia, per Cabrino, questa dinamica rappresenta solo un ruolo imposto da un contesto nazionale e internazionale che condiziona fortemente le scelte locali.

Tagli e vincoli economici

Cabrino sottolinea come i tagli ai trasferimenti a comuni ed enti locali, previsti per 3,5 miliardi dal 2025, derivino da una legge finanziaria approvata in Parlamento ma scritta a Bruxelles nel contesto di una procedura di infrazione per eccesso di deficit. Questi tagli, a suo dire, si inseriscono in un contesto economico gravato dall’aumento dei costi energetici e da decisioni di politica estera prese dagli Stati Uniti e accettate, senza critiche, dall’Europa e dall’Italia.

Spese militari e priorità mancate

Un altro tema sollevato riguarda l’aumento della spesa militare, che nella finanziaria 2025 passerà da 29 a 32 miliardi di euro, risorse sottratte, secondo Cabrino, a sanità e servizi essenziali. «Non per costruire una difesa europea, come auspicato anche dal Presidente della Repubblica, ma per soddisfare le richieste di Oltreoceano», commenta.

Il ruolo dei consiglieri comunali

In questo scenario, Cabrino critica il ruolo imposto ai consiglieri comunali, vincolati a un dibattito che si riduce a un confronto tra posizioni favorevoli o contrarie al bilancio, senza la possibilità di denunciare apertamente le cause profonde delle ristrettezze economiche che penalizzano gli enti locali.

«Bruxelles che scrive la nostra finanziaria e Washington che decide quanto sottrarre a sanità e servizi per destinarlo alle armi sono temi tabù per chi vuole sopravvivere politicamente», conclude Cabrino, invitando a una riflessione più ampia sui condizionamenti esterni che limitano la libertà di scelta degli amministratori locali.

 

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