Casale Monferrato: interrogativi sul futuro del Santo Spirito
La coalizione Casale Davvero sollecita chiarezza sul nuovo Piano Sanitario Regionale e il ruolo della sanità pubblica locale
CASALE MONFERRATO – In concomitanza con l’annuncio dell’Assessore Regionale alla Sanità Federico Riboldi dell’imminente avvio dei lavori sul nuovo Piano Sanitario Regionale (PSR), il gruppo Sanità della coalizione Casale Davvero ha sollevato dubbi e preoccupazioni sul futuro dell’ospedale Santo Spirito e sull’intero sistema sanitario del territorio casalese.
Richiesta di intervento del Sindaco
La coalizione invita il Sindaco di Casale Monferrato Emanuele Capra a convocare la Conferenza dei Sindaci per discutere proposte concrete da presentare alla Regione Piemonte. In particolare, si chiede maggiore attenzione verso il Diritto alla Salute e il mantenimento dei servizi logistico-amministrativi che, attualmente, risultano interamente dislocati ad Alessandria e Novi Ligure.
Ripristino dei reparti fondamentali
Tra le priorità segnalate, vi è la necessità di ripristinare i reparti di base di un ospedale sede di DEA di Primo Livello, come Neurologia e Ortopedia/Traumatologia, attualmente non operativi. La coalizione evidenzia l’importanza di garantire la presa in carico dei pazienti da parte degli specialisti dell’ospedale hub di Alessandria direttamente presso gli ambulatori del Santo Spirito, evitando trasferimenti verso Novi Ligure, ritenuti incongrui e dispendiosi.
L’Unità Operativa per il Mesotelioma
Altro tema cruciale riguarda l’Unità Operativa Interdipartimentale per il Mesotelioma, attualmente situata ad Alessandria nonostante la maggior parte dei casi si registri nel casalese. La coalizione sottolinea la necessità di potenziare i reparti collegati, come Pneumologia e Anatomia Patologica, assicurando la presenza costante dei medici nei presidi casalesi.
Critiche alla riorganizzazione della Clinica Sant’Anna
L’accordo tra l’ASL AL e la Clinica Sant’Anna, che prevede la riduzione dei posti letto per degenza psichiatrica e la riconversione di 80 letti per attività chirurgiche ambulatoriali complesse, è un altro punto di preoccupazione. La coalizione pone interrogativi sulla gestione dei pazienti psichiatrici e sul futuro dei reparti chirurgici pubblici, denunciando un possibile squilibrio tra sanità pubblica e privata.
Una sanità a due velocità?
Casale Davvero esprime il timore che la riorganizzazione in atto sia un favore al sistema sanitario privato, lasciando al pubblico i servizi meno remunerativi e più complessi. «Il sospetto è che si stia consolidando una sanità a due velocità: una privata, per chi può permettersela, e una pubblica, sempre più sottofinanziata, per chi ha meno risorse», si legge nella nota.
Il futuro della sanità piemontese
La coalizione conclude auspicando che il nuovo Piano Sanitario Regionale disegni un sistema equo e sostenibile, basato su un confronto istituzionale trasparente e attento alle necessità dei territori, restituendo centralità al Santo Spirito e alla sanità pubblica locale.