Volpe ferita soccorsa ieri a Morano sul Po: non ce l’ha fatta
Morena Botta delle Guardie Zoofile GEPA denuncia "Un'agonia evitabile"
MORANO SUL PO – Una volpe gravemente ferita è stata trovata agonizzante ieri sera tra i rovi in un terreno a Morano sul Po. A intervenire per salvarla è stata Morena Botta, coordinatrice regionale delle Guardie Zoofile GEPA, che racconta sui social degli infruttuosi tentativi di ottenere aiuto da enti competenti.
Nonostante il recupero e il trasporto al Centro Recupero Animali Selvatici Miletta (in provincia di Novara), l’animale non è sopravvissuto alle gravi ferite riportate. Per questo l’esponente di Gepa solleva ancora una volta la questione della mancanza di un ente preposto per il recupero della fauna selvatica in difficoltà.
Un intervento disperato
L’allarme è stato lanciato da una signora che ha notato la volpe ferita e ha chiesto aiuto. Morena Botta ha cercato invano di contattare le autorità competenti, senza ottenere alcuna risposta concreta. “Mi hanno solo rimbalzata e nessuno si è presentato”, racconta.
Decisa a non lasciare l’animale morire tra i rovi, si è fatta prestare strumenti per aprirsi un varco nella vegetazione e ha recuperato la volpe, avvolgendola in una coperta. Nonostante le ferite e lo stato di shock, l’animale non ha opposto resistenza, segno della sofferenza estrema che stava patendo.
Portata al Centro Miletta, la volpe è stata immediatamente sottoposta a cure, ma le sue condizioni erano già critiche.
La diagnosi veterinaria: “Un’agonia evitabile”
I veterinari del Centro Recupero Animali Selvatici Miletta hanno riscontrato una situazione gravissima: shock settico avanzato, una frattura esposta infetta, una profonda ferita al muso e il distacco completo di un orecchio, con le ossa craniche e i legamenti del collo esposti.
Le condizioni dei tessuti hanno fatto supporre che l’animale fosse stato investito almeno una settimana prima, lasciato agonizzare senza soccorsi.
“La volpe ha resistito fino all’ultimo, riuscendo persino a nutrirsi, probabilmente grazie ai rifiuti. Se fosse stata trovata qualche giorno prima, avrebbe avuto una possibilità con le cure adeguate”, spiegano dal centro.
Nonostante il tentativo di rianimazione l’animale si è aggravato ed è stato soppresso.
Il grido di denuncia: “Nessun ente interviene per la fauna selvatica”
Morena Botta denuncia: “La gente non deve tirarsi indietro davanti a un animale ferito. Se si ha paura di intervenire direttamente, bisogna chiamare qualcuno, ma non si può lasciarlo morire agonizzando per strada o nei campi. Purtroppo, spesso nessuno arriva in tempo. È vergognoso che non ci sia un servizio dedicato”, afferma.