Nidi d’infanzia a Casale, il PRC accusa: «Scelte discriminatorie»
Deambrogio critica le nuove priorità per l’accesso ai nidi comunali: penalizzati lavoratori precari e genitori separati
CASALE MONFERRATO – Il Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea (PRC-SE) critica duramente la nuova delibera della Giunta comunale di Casale Monferrato sui criteri di accesso ai nidi d’infanzia comunali, definendola discriminatoria nei confronti di lavoratori precari e genitori separati.
Il segretario piemontese del PRC-SE, Alberto Deambrogio, ha denunciato pubblicamente la decisione dell’amministrazione, evidenziando come la modifica dei punteggi penalizzi chi ha un lavoro instabile e le famiglie monoparentali.
Le criticità segnalate dal PRC
Secondo Deambrogio, il nuovo sistema di assegnazione dei punteggi favorisce chi ha un contratto di lavoro stabile, mentre penalizza i lavoratori precari, che invece necessiterebbero di un maggiore sostegno nella gestione familiare.
Un altro aspetto contestato è la cancellazione dei genitori separati tra le categorie con priorità d’accesso. Fino al 2024, questa condizione garantiva un punteggio più alto, riconoscendo le difficoltà di chi deve conciliare il lavoro con la gestione del proprio figlio senza un altro genitore convivente. Il PRC ipotizza che la decisione sia stata presa per evitare abusi legati a false separazioni, ma sottolinea che il problema potrebbe essere risolto richiedendo documentazione ufficiale, come atti di separazione o divorzio.
«Quello che non pare accettabile è che non rimanga al centro innanzitutto il diritto del bambino o della bambina ad accedere a un servizio», ha affermato Deambrogio, evidenziando come queste scelte rischino di escludere chi ha più bisogno di un sostegno concreto.
Infine, il PRC critica l’introduzione del criterio di “disagio familiare”, che deve essere certificato da servizi sociali o strutture pubbliche o private. Il partito chiede maggiore trasparenza su chi definisce tale disagio e su quali siano i criteri adottati.
Richiesta di chiarimenti all’amministrazione
Il PRC invita la Giunta comunale a motivare pubblicamente queste scelte, giudicate socialmente discriminatorie e incomprensibili, e a rivedere i criteri affinché nessun bambino venga penalizzato a causa della condizione lavorativa o familiare del genitore.