Sanità a Casale Monferrato: interrogazione e mozione
Focus su Piano Sanitario Regionale e riconversione della Clinica Sant’Anna
CASALE MONFERRATO – Il tema della sanità torna al centro del dibattito politico cittadino con due documenti presentati in Consiglio Comunale: una mozione sul nuovo Piano Sanitario Regionale e un’interrogazione (primo firmatario Enrico Bruschi) sulla riconversione della Clinica Sant’Anna. Entrambe le iniziative, sottoscritte da esponenti del Partito Democratico, Casale Ci Siamo e Casale per i Giovani, pongono interrogativi cruciali sulla riorganizzazione dell’assistenza sanitaria nel territorio casalese.
Mozione sul Piano Sanitario Regionale
I consiglieri firmatari evidenziano l’importanza di un coinvolgimento attivo del Comune di Casale Monferrato nella definizione del Piano Sanitario Regionale annunciato dall’Assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi. In particolare, la mozione chiede al Sindaco Emanuele Capra di:
- Convocare con urgenza la Conferenza dei Sindaci per discutere proposte concrete da presentare alla Regione;
- Avviare un confronto in Commissione consiliare o in un gruppo di lavoro con il coinvolgimento di tutte le forze politiche e delle professioni sanitarie;
- Tutelare i reparti ospedalieri a rischio, con particolare attenzione a Neurologia, Traumatologia, Pneumologia, Anatomia Patologica e Oncologia;
- Mantenere e potenziare le eccellenze locali, come Oculistica, Chirurgia epato-pancreatica e Stomatologia;
- Salvaguardare il Sistema Socio-Sanitario territoriale, garantendo il turnover del personale infermieristico e migliorando il servizio di Assistenza Domiciliare Integrata (ADI).
Interrogazione sulla Clinica Sant’Anna
L’interrogazione urgente riguarda l’accordo tra Regione Piemonte e Clinica Sant’Anna, che prevede la trasformazione della struttura da lungodegenza psichiatrica a centro chirurgico ambulatoriale complesso con 80 posti letto (72 convenzionati). I consiglieri sollevano dubbi su:
- La sostenibilità del doppio polo chirurgico a Casale, considerando che già nel 2015 si scelse di chiudere la chirurgia della clinica per non compromettere i reparti dell’Ospedale Santo Spirito;
- Il futuro dei pazienti psichiatrici, che dopo la chiusura del reparto di Psichiatria al Santo Spirito vedrebbero ora chiudere anche quello della Clinica Sant’Anna;
- Le reali caratteristiche della chirurgia ambulatoriale complessa, ipotizzando il rischio che vengano effettuati interventi di maggiore entità rispetto a quelli previsti per una struttura di questo tipo;
- L’utilizzo del DEA e del reparto di Rianimazione dell’Ospedale Santo Spirito da parte della clinica privata, con possibili ripercussioni sull’attività ospedaliera pubblica.