Eternit Cavagnolo, Deambrogio: «Giustizia negata, ma non ci arrendiamo»
Il segretario regionale di Rifondazione Comunista commenta la decisione della Cassazione sul caso Testore e richiama l’urgenza di un pronunciamento definitivo
TORINO – «Lo scorso 21 marzo la Corte di Cassazione ha annullato con rinvio ad altra sezione della Corte di Appello la sentenza d’appello del processo Eternit Bis innescato dalla morte dell’operaio Giulio Testore, che aveva lavorato nello stabilimento Eternit di Cavagnolo»: a dichiararlo è Alberto Deambrogio, segretario regionale del Partito della Rifondazione Comunista per Piemonte e Valle d’Aosta, commentando l’ennesima battuta d’arresto nel lungo e complesso iter giudiziario sui decessi da esposizione all’amianto.
Nel 2023, Stephan Schmidheiny, imputato principale, era stato condannato in secondo grado a 1 anno e 8 mesi di reclusione. Ora però, con la decisione della Corte di Cassazione, tutto torna nuovamente in discussione.
La delusione per le vittime dell’Eternit
«Un altro brutto passaggio per le vittime dell’Eternit, che lascia davvero prostrati» ha aggiunto Deambrogio, esprimendo preoccupazione anche per gli altri 392 casi su cui la Corte d’Appello di Torino dovrà pronunciarsi a breve.
Nonostante l’amarezza, il segretario del PRC rilancia un messaggio di determinazione: «Ci auguriamo che questa decisione sul processo Eternit Bis di Cavagnolo non sia un precedente pericoloso in vista del giudizio d’appello per le altre vittime».
«Difese incredibili e provocatorie»
«Sappiamo che Stephan Schmidheiny si è sempre contraddistinto per organizzare la propria difesa su argomenti al limite dell’incredibile e del provocatorio, cercando di approfittare di ogni possibile scappatoia temporale», ha affermato ancora Deambrogio, sottolineando il carattere tecnico e talvolta elusivo delle strategie legali dell’imputato.
«Noi crediamo che le motivazioni di chi lo accusa siano molto solide e confidiamo dunque che si arrivi finalmente a un pronunciamento di giustizia anche in Cassazione, dopo la dolorosa prescrizione del primo maxi processo Eternit per disastro ambientale», ha concluso.