Eternit bis, Riboldi: «Dal Tribunale ci aspettiamo giustizia piena»
L’assessore regionale ed ex sindaco monferrino interviene sull’annullamento della condanna per Cavagnolo e attende la sentenza del 17 aprile per le 392 vittime casalesi
CASALE MONFERRATO – A meno di un mese dalla sentenza del processo Eternit di Torino, che riguarda 392 vittime dello stabilimento di Casale Monferrato, l’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi, già sindaco della città e attuale consigliere comunale, interviene esprimendo preoccupazione e attesa per l’esito del procedimento.
L’intervento arriva a seguito dell’annullamento della condanna nel caso Eternit-Cavagnolo da parte della Corte di Cassazione, fatto che ha riacceso il dibattito pubblico sulla possibile influenza giurisprudenziale sulla decisione attesa per giovedì 17 aprile 2025.
«Giustizia piena per Casale»
«Non è mia abitudine commentare le sentenze della magistratura, ma l’annullamento nel caso Cavagnolo ha inevitabilmente provocato preoccupazione», ha dichiarato Riboldi, sottolineando il timore che l’orientamento giurisprudenziale possa condizionare l’esito del processo di Torino. Un processo atteso da anni da una comunità profondamente colpita da una tragedia ambientale senza precedenti.
«È auspicabile – prosegue Riboldi – che la sentenza riconosca giustizia piena alle famiglie delle vittime e al territorio che più ha pagato in termini di vite umane. In questo caso, più che mai, giustizia processuale e giustizia sostanziale devono coincidere».
Un pronunciamento atteso da decenni
Il procedimento in corso a Torino rappresenta l’ultimo importante capitolo giudiziario nella lunga vicenda legata alla fabbrica Eternit di Casale Monferrato, epicentro di uno dei più gravi disastri ambientali in Europa causati dall’esposizione all’amianto. Le famiglie delle vittime, le associazioni e le istituzioni locali attendono una sentenza che riconosca le responsabilità e dia risposte dopo decenni di attese e battaglie civili e giudiziarie.