Murisengo, un melo da fiore a scuola contro tutte le mafie
Una piccola cerimonia voluta dall'amministrazione
MURISENGO – Un melo da fiore è stato messo a dimora, lunedì 24 marzo, nel giardino del polo scolastico di San Pietro a Murisengo, a memoria delle 1101 vittime delle mafie, in occasione della Giornata Nazionale contro tutte le Mafie occorsa il 21 marzo scorso.
Un gesto simbolico voluto dall’amministrazione comunale per ricordare, quotidianamente, ai giovani e non solo, il proprio impegno nel contrastare ogni forma e ogni atteggiamento che possa generare ingiustizia umana, sociale e civile, quindi, diseguaglianze, povertà, crisi ambientale e violenza contro la natura.
A presiedere la cerimonia, alla quale hanno partecipato gli studenti, il parroco don Francesco Mombello, il vice sindaco Maria Fosson, l’assessore Chiara Cane, i consiglieri Monica Quilico e Gino Vitale e il comandante Yuri Pistilli, è stato il sindaco Giovanni Baroero che, nell’occasione, ha richiamato l’intervento di don Luigi Ciotti pronunciato nei giorni scorsi a Trapani e, dallo stesso, esteso alla comunità e agli studenti delle scuole murisenghesi.
«Oggi, la mafia spara di meno, fa meno chiasso e, apparentemente, fa meno rumore, ma è ancor più potente» ha ricordato il sindaco riprendendo le parole del fondatore di Libera. «La mafia è una potenza criminale in continua trasformazione capace di adattarsi ai cambiamenti e di mitigarsi nella società, in particolare, nel centro nord dell’Italia, per poi propagarsi oltre i confini, andando a colpire gli assetti economico-finanziari europei e internazionali. Parliamo di mafie transnazionali integrate nell’economia legale. Di questo, dobbiamo prenderne tutti coscienza, ricordando che tacere diventa una colpa, mentre parlarne è responsabilità civile e obbligo morale. Ricordare le vittime innocenti è dunque una responsabilità collettiva affinché si semini giustizia».
Poi, un pensiero rivolto ai giovani: «Occorre che le istituzioni, a tutti i livelli, investano sui giovani affinché non si disperda il prezioso patrimonio che rappresentano – ha concluso il primo cittadino – per questo, un grazie va al mondo della scuola, che li aiuta a scendere in profondità su temi anche scomodi come quelli che oggi ci vedono qui presenti. Ricordiamo infine che, come dice don Ciotti, che – non basta fare antimafia ed essere contro il crimine, ma occorre anche agire per costruire umanità, per schierarci per la verità e per la giustizia in ogni campo – Questo l’impegno di ognuno di noi: unire le nostre fragilità per diventare una forza di cambiamento».
Il Melo da fiore è stato offerto dal murisenghese Luigi Francia. Presto, ai suoi piedi, verrà posta una pietra con incisione commemorativa.