Processo Eternit, il PD: “Passo avanti verso giustizia e verità”
Il Circolo casalese presente alla Corte d’Appello di Torino: “Confermata la colpevolezza, ora si arrivi fino in Cassazione”
TORINO – Una giornata uggiosa, scandita da pioggia battente e forte vento, ha accompagnato il viaggio da Casale Monferrato a Torino della delegazione del Partito Democratico casalese, rappresentata dal consigliere Enrico Bruschi e dalla vice coordinatrice del circolo Gabriella Bozzo, giunta nel capoluogo piemontese per assistere alla sentenza d’appello del processo Eternit Bis.
La giornata in aula
La sentenza è arrivata alle ore 17. Una lettura che ha lasciato inizialmente smarriti: Stephan Schmidheiny è stato assolto per alcuni capi d’imputazione, “perché il fatto non sussiste” o “per intervenuta prescrizione”. Tuttavia, la Corte d’Assise d’Appello di Torino ha confermato la condanna di primo grado per una parte dei reati contestati, riducendo la pena da 12 anni a 9 anni e 6 mesi in virtù del minor numero di vittime considerate. Anche l’entità dei risarcimenti è stata ridotta rispetto alla sentenza del 2023 pronunciata a Novara.
“Stephan Schmidheiny è colpevole”
“Pur attendendo le motivazioni della sentenza, i pubblici ministeri e gli avvocati dell’accusa si sono detti soddisfatti: l’impianto accusatorio regge e Schmidheiny è colpevole” – afferma la nota diffusa dal Partito Democratico di Casale Monferrato. Un messaggio di fiducia è arrivato anche da Bruno Pesce, storico rappresentante della vertenza Eternit, che ha parlato di “una conferma fondamentale per onorare la memoria delle vittime e proseguire nella battaglia per la verità”.
“Giustizia, bonifica e ricerca: impegni da rinnovare”
“Raggiungere una sentenza definitiva in Cassazione è ora un atto dovuto – sottolinea il PD casalese – perché lo sviluppo economico non può fondarsi sul profitto a discapito della salute o dell’ambiente. La giustizia deve affermare con forza che così non si doveva e non si dovrà fare mai più”.
L’auspicio è che il pronunciamento della Corte d’Appello possa rafforzare la volontà delle istituzioni locali nel completare la bonifica e rilanciare la ricerca contro il mesotelioma, “affinché Casale possa trasformare una delle sue più grandi ferite in un esempio di rinascita e responsabilità collettiva”.