Frassinello rinnova il rito del Santo Entierro tra fede e memoria
Nonostante il maltempo, la comunità ha partecipato alla processione del Venerdì Santo, tra simboli antichi e devozione collettiva
FRASSINELLO MONFERRATO – Il 18 aprile 2025, Venerdì Santo, il borgo monferrino ha celebrato uno dei suoi momenti più intensi e solenni: il Santo Entierro, una cerimonia dalle origini antiche che unisce la fede popolare a una tradizione secolare. Nonostante le difficili condizioni meteorologiche, che hanno obbligato a modificare il consueto tragitto nel centro storico, la partecipazione è stata ampia e sentita, a conferma del valore spirituale e culturale che questo evento riveste per l’intera comunità.
Il termine Entierro significa in spagnolo “sepoltura” e si riferisce alla processione del Cristo morto, introdotta nel Monferrato sulla scia della spiritualità controriformista di matrice iberica. A Frassinello, la documentazione più antica risale al 1692, con un manoscritto che raccoglie strofe in volgare dedicate agli strumenti della Passione, conservato nell’archivio parrocchiale.
Il rito tra simboli e silenzio
Il Santo Entierro Frassinello Monferrato si è articolato in due momenti distinti: la funzione liturgica del Venerdì Santo e la processione serale. Durante la celebrazione, sono stati esposti i “Misteri” – oggetti originali della Passione di Cristo come la croce, i chiodi, la corona di spine, il gallo e i dadi – affidati ai giovani del paese, ognuno incaricato di recitare la propria strofa rituale.
La processione ha visto protagonista la statua lignea del Cristo morto, adagiata su un catafalco ornato a lutto, seguita dalla Vergine dei Sette Dolori. Sebbene il percorso sia stato ridotto a causa delle piogge, l’atmosfera di raccoglimento e rispetto ha pervaso le vie del borgo, con i canti dei giovani a scandire il cammino.