Consorzio Green Wolf contro Amag: il Tar conferma la revoca
TORINO - Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Piemonte ha emesso una sentenza riguardante il ricorso del Consorzio Green Wolf…
MILANO – Il Consiglio di Stato ha dato piena ragione al Gruppo Amag, rigettando il ricorso presentato da Green Wolf contro la revoca di un project financing per lo sviluppo di un’infrastruttura smart city ad Alessandria, del valore di oltre 64 milioni di euro. Una sentenza che chiude una lunga vicenda amministrativa, rafforzando la posizione giuridica del gruppo pubblico.
Il progetto, inizialmente dichiarato fattibile e successivamente aggiudicato a Green Wolf, prevedeva importanti interventi di efficientamento energetico sull’illuminazione pubblica e il sistema di raccolta dei rifiuti urbani. Tuttavia, l’amministrazione ha successivamente deciso di revocare la concessione, innescando un contenzioso che ha coinvolto diversi livelli della giustizia amministrativa.
Consorzio Green Wolf contro Amag: il Tar conferma la revoca
TORINO - Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Piemonte ha emesso una sentenza riguardante il ricorso del Consorzio Green Wolf…
Con la decisione definitiva, i giudici hanno ritenuto legittimo l’operato amministrativo del Gruppo Amag, rigettando nel merito la richiesta di risarcimento danni avanzata da Green Wolf. Decisive, in questo senso, le eccezioni sollevate dal team legale di DWF, che ha dimostrato la correttezza del procedimento seguito.
Smart City: il Tar respinge il ricorso di Enel Sole
Paolo Arrobbio (Amag): "Alessandria ha l’occasione, imperdibile, di proiettarsi nel futuro: spero non si blocchi il progetto"
A difendere Amag Reti Idriche, Amag Ambiente e il Consorzio Amag Servizi sono stati Enrico Maria Curti, partner e responsabile del dipartimento Power & Utilities di DWF, e Francesco Angelini, counsel dello Studio.
Enrico Curti
La sentenza, spiega in una nota DWF, rappresenta un precedente giuridico rilevante in tema di project financing e smart city, in quanto conferma la possibilità per le amministrazioni pubbliche di rivedere le proprie scelte strategiche anche in fase avanzata, purché nel rispetto delle regole procedurali e motivazionali. La vicenda riafferma inoltre il principio per cui il diritto al risarcimento non può essere invocato automaticamente in caso di revoca, ma richiede una puntuale dimostrazione del danno e dell’illegittimità dell’atto impugnato.