Manodopera 2025: a Casale il trionfo dell’arte e dell’artigianato
Oltre 50 espositori e laboratori a cielo aperto per la seconda edizione al Mercato Pavia
CASALE MONFERRATO – Domenica 1° giugno il Mercato Pavia si è trasformato in una grande officina creativa a cielo aperto con la seconda edizione di Manodopera, evento promosso dall’omonima Associazione culturale per celebrare il valore dell’arte e dell’artigianato manuale. Cinquanta tra artisti e artigiani hanno dato vita a dimostrazioni dal vivo, esposizioni, laboratori e incontri, offrendo al pubblico un’immersione nella sapienza del “fare con le mani”.
L’eccellenza artigiana torna protagonista
Obiettivo dichiarato di Manodopera è la rivalutazione della lavorazione manuale, un patrimonio culturale e produttivo italiano oggi sempre più minacciato dalla perdita di competenze e dal calo delle attività imprenditoriali del settore.
Tra i protagonisti più rappresentativi spicca Frans Ferzini, mastro scalpellino dell’ordine dei maestri comacini, attivi sin dal VI secolo. Ferzini ha scolpito in loco il logo del Comune di Casale Monferrato su pietra, donandolo simbolicamente alla città. Un altro gesto significativo è giunto da Imelda Bassanello, artista savonese nota per ridare vita a portoni degradati: ha restaurato e dipinto un portoncino comunale, offrendolo in omaggio.
Tra le opere più fotografate anche la riproduzione della facciata del Duomo in polistirolo realizzata da Elena Panico di EP Art and More.
Incontri, rievocazioni e memoria del saper fare
La manifestazione ha ospitato anche momenti di approfondimento culturale. Nel pomeriggio, il salotto di Manodopera ha accolto un incontro tra il fondatore dell’associazione Claudio Spunton, Frans Ferzini e Piergiorgio Panelli, artista e neo-presidente del Circolo Ravasenga. Il dibattito ha offerto una riflessione a più voci sul senso dell’artigianato, dalle sue radici antiche ai rischi della contemporaneità.
La giornata è stata arricchita anche dalla presenza del gruppo di rievocazione storica Teuta Vertamocori, che ha contribuito a ricreare atmosfere d’altri tempi e a sottolineare la profondità culturale delle arti manuali.
Raccontare il lavoro, valorizzare le mani
Durante l’intera giornata i consiglieri comunali Francesca Di Bernardo, curatrice dell’evento, e Emanuele Ugazio hanno intervistato gli espositori raccogliendo racconti, tecniche di lavorazione e aneddoti, con l’obiettivo di documentare il saper fare e costruire una memoria condivisa.
“La partecipazione è cresciuta rispetto alla prima edizione – ha dichiarato Francesca Di Bernardo – e l’Associazione Manodopera lavorerà per rendere il format sempre più coinvolgente, con nuove attrattive e contenuti culturali.”