Casale, Davvero chiede fondi per le strade provinciali
Luca Servato (PD) presenta un ordine del giorno urgente per sicurezza e mobilità
CASALE MONFERRATO – Le strade provinciali e la loro manutenzione tornano al centro del dibattito politico grazie all’ordine del giorno urgente presentato dal consigliere Luca Servato (Partito Democratico), sottoscritto congiuntamente da tutte le forze di opposizione della coalizione “Casale, Davvero”: PD, Casale Ci Siamo e Casale per i Giovani.
L’allarme: strade in condizioni critiche
Il documento, depositato il 3 giugno 2025 in Consiglio Comunale, punta il dito sulle carenze manutentive che interessano numerosi tratti di viabilità extraurbana, con ripercussioni dirette sulla sicurezza stradale e sulla mobilità quotidiana di centinaia di cittadini del territorio casalese.
Le responsabilità, secondo l’ordine del giorno, sono chiare: la Provincia di Alessandria, attualmente amministrata dal centrodestra, ha già denunciato pubblicamente la mancanza di fondi derivante da tagli governativi. Ma se a governare sono le stesse forze politiche a livello centrale e provinciale, per il gruppo di opposizione è giunto il momento di assumersi la responsabilità politica delle scelte compiute.
Le richieste avanzate dal documento
Con questo atto, Casale, Davvero chiede che il Comune di Casale Monferrato faccia la sua parte e alzi la voce a difesa del territorio e dei suoi cittadini:
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Pressione su Governo e Parlamento per il ripristino immediato dei fondi per la manutenzione delle strade provinciali;
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Interlocuzione con la Provincia di Alessandria, per chiedere conto delle scelte politiche e delle ricadute locali;
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Tutela della sicurezza stradale e del diritto alla mobilità, affinché non siano più sacrificati a logiche di bilancio.
Una battaglia per i diritti di tutti
«Il primo passo per risolvere un problema è riconoscerlo», ha affermato Luca Servato. «Con questo ordine del giorno chiediamo un impegno istituzionale chiaro e deciso: i cittadini hanno diritto a muoversi in sicurezza, ogni giorno. Non possiamo continuare a ignorare i segnali d’allarme che arrivano dal territorio».