Prc Piemonte: “Dal referendum un chiaro no al liberismo”
Deambrogio: milioni di voti chiedono di rompere con la precarietà, no a letture liquidatorie
TORINO – Il risultato del referendum non può essere archiviato con superficialità. A sostenerlo è Alberto Deambrogio, segretario piemontese del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, che in una nota pubblica sottolinea la necessità di valorizzare il segnale politico espresso da milioni di elettori.
“Voto difficile, ma denso di significato sociale”
Nonostante il quorum non sia stato raggiunto, per Deambrogio «il voto ha riflesso un malessere profondo, maturato in un clima sociale povero di mobilitazioni e privo di vere spinte conflittuali». Il segretario evidenzia come la mancanza di una cornice di lotta, in particolare sui contratti di lavoro, abbia inciso sulla credibilità della campagna.
Un messaggio di classe contro la precarietà
Secondo Deambrogio, chi ha votato l’ha fatto per affermare una netta contrarietà a precarietà, insicurezza, razzismo e dominio padronale, segnando un chiaro rifiuto del liberismo. «Un’espressione di volontà di classe – sottolinea – che va rispettata e interpretata, non ignorata».
No a derive moderate, sì a un’alternativa sociale
Il comunicato del Prc Piemonte mette in guardia da una lettura politicista e moderata del risultato. «Sarebbe un grave errore – avverte il segretario – archiviare questa volontà per rincorrere alleanze deboli e fallimentari». L’invito è a riprendere il lavoro su un’alternativa sociale e politica, connettendo rifiuto del liberismo, della guerra e del riarmo come elementi strutturali di una nuova proposta per il Paese.