C.AL.CA. chiede ad Aipo risposte e un incontro urgente
Il Comitato Alluvionati del Casalese sollecita chiarimenti sui lavori tra Casale e Morano a quattro mesi dall’ultimo confronto
CASALE – Con una lettera protocollata l’11 giugno 2025, il Comitato Alluvionati del Casalese (C.AL.CA.) ha rivolto un formale sollecito ad Aipo, Agenzia Interregionale per il fiume Po, per richiedere un incontro urgente e chiarimenti in merito allo stato di avanzamento dei lavori di rialzo arginale tra Casale Monferrato e Morano Po.
La richiesta arriva a quattro mesi di distanza dall’incontro del 15 gennaio 2025, durante il quale il Comitato aveva già sollevato la necessità di un confronto diretto.
Preoccupazioni dopo le emergenze a Terranova e Popolo
Nella nota, firmata dal portavoce Massimo De Bernardi, si fa riferimento alle recenti criticità emerse con l’evacuazione della frazione Terranova e la quasi-evacuazione di Casale Popolo e del quartiere Oltreponte, evidenziando come tali episodi rendano improcrastinabile un’azione concreta e tempestiva.
Tra le domande principali rivolte ad Aipo:
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Conferma della disponibilità effettiva dei 2,7 milioni di euro previsti per l’avvio dei lavori;
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Tempistiche per l’affidamento del primo lotto;
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Chiarimento sulla somma totale dei lavori, dichiarata pari a 7 milioni di euro;
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Visione e consegna al Comune del progetto esecutivo e definitivo;
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Stima sulla durata dei lavori nel caso in cui i 7 milioni risultassero completamente disponibili.
Critiche sulla vegetazione e richiami alle priorità
Il Comitato evidenzia inoltre la presenza di una fitta vegetazione alta oltre 12 metri sulla briglia in corrispondenza della traversa Lanza, sottolineando il pericolo generato dal rigurgito delle acque e il mancato adeguamento nonostante 15 anni di attese.
C.AL.CA. segnala anche una differenza in altezza tra gli argini del Sesia sul versante piemontese rispetto a quello lombardo, questione già portata all’attenzione delle autorità e rimasta ancora senza risposta.
Verso il 25ennale dell’alluvione 2000
Nel documento si ricorda infine che tra quattro mesi ricorrerà il venticinquesimo anniversario dell’alluvione del 2000, e che la popolazione casalese non vuole trovarsi impreparata davanti a nuove possibili emergenze. Da qui la richiesta di disponibilità «in tempi brevi» per un incontro risolutivo.