La Comunità Ebraica di Casale piange la scomparsa di Arnaldo Pomodoro
Il grande scultore scomparso a 98 anni: donò nel 2013 una lampada al Museo dei Lumi di Casale Monferrato
CASALE MONFERRATO – Si è spento alla vigilia del suo novantanovesimo compleanno Arnaldo Pomodoro, tra i massimi esponenti della scultura contemporanea mondiale. La sua scomparsa lascia un vuoto profondo nel panorama artistico internazionale, ma anche nel cuore della Comunità Ebraica Casalese, che oggi lo ricorda con affetto e gratitudine per un gesto tanto inatteso quanto prezioso: la donazione di una lampada d’artista al Museo dei Lumi, avvenuta nel 2013.
Un gesto inatteso e potente
Fu Elio Carmi, ideatore del museo e curatore delle sue collezioni, a contattare anni prima Pomodoro con un invito: realizzare una lampada per il percorso artistico di luce e spiritualità che prende forma nella Sinagoga di Casale. Nessuno si aspettava davvero una risposta. Eppure, proprio il giorno del suo compleanno, il Maestro si presentò di persona, portando con sé una scultura inconfondibile, perfettamente coerente con il suo linguaggio formale: una trave rivestita in ferro, alla quale si innestano due lastre di bronzo incise con i segni archetipici tipici del suo stile, a cera persa.
All’interno, nove alloggiamenti per le candele, con quella centrale – lo shamash – a fare da luce guida. A seguire, un altro momento simbolico: una piccola torta fatta in casa, spegnendo le luci delle candeline insieme a quelle della scultura. Un intreccio commovente tra arte, vita e spiritualità.
L’eredità della luce
«Le persone ci lasciano, ma la loro luce rimane», ha affermato con emozione Daria Carmi, presidente della Comunità Ebraica casalese. Il Museo dei Lumi di Casale Monferrato, unico al mondo nel suo genere, raccoglie le opere di grandi artisti contemporanei ispirate alla tradizione ebraica e alla luce come simbolo di pace, dialogo e comprensione reciproca. È un luogo nato grazie alla visione di Elio Carmi, e oggi più che mai si rivela strumento attualissimo di incontro e riflessione.
«Il suo valore è forse più grande di quanto mio padre avesse progettato» – scrive ancora Daria Carmi – «e la generosità di Arnaldo Pomodoro ci ricorda quanto l’arte possa costruire significati condivisi».