A Casale un ordine del giorno per fermare la caccia “selvaggia”
Il consigliere Luca Servato (Pd) chiede al Comune una presa di posizione netta contro la proposta nazionale di deregolamentazione venatoria
CASALE MONFERRATO – Un’azione per difendere animali, ambiente e sicurezza. È questa la ratio dell’ordine del giorno contro la caccia selvaggia presentato in Consiglio comunale da Luca Servato (Pd), consigliere di opposizione, e sottoscritto da tutte le forze minoritarie del Consiglio. Il documento si schiera contro la proposta di legge nazionale che punta a liberalizzare fortemente l’attività venatoria.
Una proposta pericolosa
Tra le criticità evidenziate dal testo:
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Estensione del periodo venatorio anche ai mesi di riproduzione;
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Possibilità di caccia in aree protette, compresi i parchi naturali;
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Abbassamento dell’età minima per ottenere la licenza;
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Uso di animali-esca, pratica eticamente controversa e già contestata da più fronti.
“Questa proposta è pericolosa, poco equilibrata e lontana da qualsiasi logica di buon senso – ha affermato Luca Servato –. Il Monferrato è una terra di biodiversità, turismo, sport e famiglie. Non possiamo trasformarlo in un poligono di tiro a cielo aperto.”
Un approccio alternativo alla fauna selvatica
Il documento riconosce i problemi legati alla sovrappopolazione di alcune specie (come cinghiali e nutrie), ma invita ad affrontarli con metodi scientifici, sostenibili e condivisi, coinvolgendo agricoltori, esperti, ambientalisti e amministrazioni locali.
Secondo i firmatari, il Comune può e deve avere un ruolo attivo nel promuovere soluzioni di equilibrio tra uomo e natura, incentivando il dialogo tra le diverse realtà territoriali.
Le richieste all’Amministrazione
Il documento impegna formalmente Sindaco e Giunta a:
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Prendere posizione pubblicamente contro la legge nazionale;
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Tutelare la biodiversità e la sicurezza del territorio agricolo;
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Trasmettere il documento al Parlamento e agli enti competenti;
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Promuovere iniziative di confronto e sensibilizzazione tra i cittadini;
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Valutare il titolo simbolico di “Comune attento alla convivenza con la fauna selvatica”.
Una battaglia trasversale
“La tutela ambientale – conclude Servato – non è una battaglia di parte, ma un dovere comune. Difendere la fauna selvatica significa anche tutelare le persone, il turismo, la bellezza e la qualità della vita nei nostri territori.”