25 anni di gemellaggio tra San Giorgio Monferrato e Saint Julien
Celebrazioni, musica e memoria per rafforzare il legame europeo tra le due comunità
SAN GIORGIO MONFERRATO – Con un ricco programma di eventi e momenti di condivisione, San Giorgio Monferrato ha celebrato il venticinquesimo anniversario del gemellaggio con la cittadina bretone di Saint Julien, suggellando un’amicizia nata nel segno dell’unità europea e della fratellanza tra popoli. La ricorrenza ha trasformato il borgo monferrino in un centro pulsante di emozioni e cultura, coinvolgendo attivamente la popolazione locale.
Una storia europea dal basso
La manifestazione, organizzata dal Comitato per il Gemellaggio di San Giorgio Monferrato, ha visto la collaborazione di Arci, Pro Loco, Gruppo Alpini e Biblioteca Civica, con il patrocinio del Comune di San Giorgio Monferrato. Venerdì 27 giugno, presso la Biblioteca, il professore Emanuele De Zuanne, referente regionale dell’AICCRE Piemonte, ha aperto le celebrazioni con un intervento incentrato sul valore politico e sociale dei gemellaggi, definiti “esempio concreto di europeizzazione dal basso”.
Nel corso dell’incontro, De Zuanne ha ricordato i pionieri del federalismo europeo, da Adriano Olivetti al sindaco di Torino Amedeo Peyron, passando per le esperienze del Movimento Federalista Europeo. Ha inoltre illustrato l’esperienza maturata nel gemellaggio tra Volpiano e Castries, in Francia, dimostrando come le iniziative di cooperazione tra territori possano generare relazioni durature e feconde, nonostante le difficoltà logistiche e linguistiche.
Mostra fotografica e merenda sinoira
Sabato 28 giugno, il cuore della celebrazione ha preso vita con l’inaugurazione della mostra fotografica “25 anni di sorrisi”, un percorso visivo tra volti, abbracci e tradizioni condivise, testimonianza concreta di un legame costruito nel tempo. La giornata è proseguita con una pesca di beneficenza a sostegno delle attività del Comitato e si è conclusa con una merenda sinoira seguita da un concerto serale.
A esibirsi sono stati i Bifolc e Chacho Marchelli, che hanno intrecciato i suoni della musica popolare piemontese con le melodie bretoni, offrendo un’esperienza musicale intensa e partecipata, simbolo della contaminazione positiva tra culture.