Casa di Cura S. Anna, Ravetti (PD): «Riboldi torni a rispondere»
Domenico Ravetti
Politica
15 Luglio 2025
ore
14:36 Logo Newsguard

Casa di Cura S. Anna, Ravetti (PD): «Riboldi torni a rispondere»

Il vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte critica la mancata replica dell’assessore sulla riconversione della struttura sanitaria di Casale

TORINO – Tensioni in Consiglio regionale sul tema della Casa di Cura S. Anna di Casale Monferrato. A sollevarle è stato il dem Domenico Ravetti, vicepresidente dell’Assemblea piemontese, che ha accusato l’assessore regionale Federico Riboldi di non aver fornito risposte puntuali alla sua interrogazione sulla riconversione della struttura sanitaria.

«Ho posto alcune domande precise – ha dichiarato Ravetti – relative alla nuova riconversione della Casa di Cura S. Anna: perché la Regione non ha coinvolto il Consiglio regionale, le amministrazioni locali e i vari soggetti interessati? Sulla base di quali elementi e analisi è stata varata la DGR del 25 gennaio 2024, che dispone la riconversione delle attività? Qual è il cronoprogramma?».

Il consigliere del Partito Democratico ha sottolineato anche l’assenza di chiarimenti su questioni centrali come la garanzia dell’assistenza in ambito psichiatrico e la tutela dei lavoratori coinvolti. «In Aula – ha aggiunto Ravetti – l’assessore Riboldi, anziché rispondere alla mia interrogazione, ha preferito rimettersi nei panni del Sindaco di Casale Monferrato e buttarla in polemica. Peccato, un’occasione persa».

Spiega Ravetti che la Casa di Cura S. Anna potrà erogare attività di degenza per 60 posti letto nelle specialità di ortopedia, chirurgia generale, oculistica e urologia, oltre a prestazioni ambulatoriali di ortopedia, chirurgia, ginecologia, otorinolaringoiatria, oculistica e urologia. A livello territoriale, nell’ambito dell’ASL AL, risultano attivi 306 posti letto psichiatrici accreditati.

Ravetti ha espresso perplessità anche sul metodo con cui è stata gestita la riorganizzazione: «Con questo atteggiamento Riboldi non solo ha mortificato il ruolo e le prerogative dei consiglieri regionali, ma non ha fornito risposte che interessano pazienti, familiari e lavoratori di quella Casale Monferrato di cui Riboldi dice di essere tutt’ora il “rappresentante”».

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